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La goccia fredda

dom 18 lug 2021 10:07 • By: Giacomo Poletti

Vi spieghiamo cosa è successo in Germania e Belgio: un fenomeno che ha interessato anche il Trentino

La previsione di pioggia del modello europeo Ecmwf il giorno precedente all'evento rivelatasi precisa

Una alluvione scaturita in poche ore (circa dodici) di pioggia battente, su una vasta regione compresa fra la Germania occidentale, il Lussemburgo e il Belgio: quello che è accaduto giovedì 15 luglio ha sconvolto per l'enorme perdita di vite umane.

Oggi mentre scriviamo (sabato 17 luglio) i report ufficiali parlano di 153 morti ma sono ancora moltissimi i dispersi, purtroppo pare non solo legati alla mancanza di segnale telefonico. Perdite sconvolgenti ancor più se pensiamo al nostro mondo attuale ipertecnologico, fatto di allerte e informazioni in tempo reale. Dal punto di vista meteorologico, l'alluvione nel Land della Renania-Palatinato, nella Germania occidentale, è stata purtroppo una "tempesta" perfetta, scaturita da una configurazione meteorologica purtroppo nota per portare maltempo.

Con una curiosità: la causa sta in un minimo di pressione chiuso, nato da una massa d'aria fredda in quota. Aria che si è staccata dal flusso nordatlantico già domenica 11, percorrendo poi una traiettoria particolare: nata sulla Francia, la goccia fredda (questo è il nome che viene dato a simili configurazioni) si è mossa prima sul Nord Italia passando in Trentino, dove martedì 13 ha portato violenti temporali, con le bufere di vento nell'Alto Garda e gli allagamenti in Valsugana. Il vortice purtroppo non ha esaurito qui la propria energia, tutt'altro: spostandosi verso nord, sulla Baviera, ha cominciato a convogliare aria estremamente calda e umida dal Mare del Nord e dalla Polonia proprio verso l'altopiano tedesco dell'Eifel, incubatore del dramma.

L'incredibile erosione avvenuta in una località presso Colonia prima e dopo

I picchi massimi di pioggia si sono manifestati presto in Germania, nella zona di Colonia, con punte oltre i 150 millimetri in poche ore e le piene dei bacini della Mosa e del Reno. In poche ore sono nate erosioni di portata devastante, che hanno trasformato molte piene in colate di detriti dall'alta densità, sulle quali galleggia quasi ogni cosa.

L'alluvione, secondo il Servizio Meteorologico tedesco, è stata la più disastrosa di sempre in termini di vite umane perse nel Paese. Ma era previsto un simile evento? In sé, i modelli meteorologici avevano inquadrato bene le precipitazioni e la loro durata. Si tratta, senza ombra di dubbio, di quantità eccezionali per la zona, in diversi casi superiori a ogni precedente storico. Resta da capire, semmai, come mai il sistema di allerta non abbia potuto evitare un simile bilancio in termini di vite, ma in questo caso si va oltre il mero aspetto meteorologico.

Si potrebbe aggiungere, onde evitare facili semplificazioni, che la stessa quantità di pioggia sul nostro territorio probabilmente non avrebbe portato a un evento così pesante (totali di 150 mm in 24 ore sono caduti in passato nelle valli del Noce, non solo durante Vaia) ma bisogna ricordare che nelle colline del centro Europa, ovviamente, i tempi di drenaggio e i suoli sono ben diversi dai nostri. Ma soprattutto, un fattore decisivo sono state le settimane precedenti costellate da piogge e da temporali molto intensi che hanno pre-saturato il terreno. La fase di piogge abbondantissime peraltro non ha colpito solo Germania e Belgio, ma una fascia molto più ampia che comprende anche la Svizzera e in generale, quasi tutta l'Europa centrale a nord delle Alpi.

La serie delle portate annuali del fiume Aar a Berna in aumento negli ultimi 20 anni

Nel paese elvetico ha piovuto molto nelle ultime settimane e la perturbazione ha portato fiumi e laghi a piene eccezionali.

 

Un effetto del cambiamento climatico?

Come noto è sempre difficile legare con certezza un evento praticamente istantaneo (una singola alluvione) a un mutamento climatico che agisce su una scala temporale dell'ordine dei decenni. Quel che è certo è che l'aria caldo/umida veicolata sulla Germania dalla depressione aveva una temperatura molto superiore alla norma. E, si badi bene, ogni grado in più di temperatura consente all'aria di contenere il 7% di vapore acqueo in più. L'equivalenza più caldo = piogge più forti è quindi alla base di episodi simili; aria anche solo 1° o 2° più calda del passato può portare agli odierni eventi ben più catastrofici. Nel Centro Europa e in Svizzera si sta osservano negli ultimi decenni un notevole aumento delle alluvioni. Il grafico in allegato (fonte: Yuri Brugnara) mostra ad esempio le piene del fiume Aar a Berna, capitale svizzera nella parte occidentale della Confederazione Elvetica. Negli ultimi 20 anni si è superata per 6 volte una portata che, fino al 1999, era ritenuta avere un tempo di ritorno trentennale. Venerdì 15 luglio si è arrivati a soli 50 cm dal record della serie storica stabilito nel 1999. Siamo quindi sicuramente di fronte a episodi "nuovi", inediti per la climatologia a noi nota e forte ormai di serie di dati plurisecolari.


Gli spaventosi effetti lasciati dal fenomeno

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