Skin ADV

L'anticiclone e un inverno secco da record

mar 01 mar 2022 09:03 • By: Giacomo Poletti

L'inverno appena finito si è caratterizzato per uno straordinario (e anomalo) periodo secco. Vediamo perché

L’inverno meteorologico si è appena concluso: per i meteorologi le stagioni sono composte dai mesi interi, sia per comodità di elaborazione dei dati misurati, sia soprattutto per rispecchiare al meglio il reale andamento stagionale. Dicembre, gennaio e febbraio sono infatti ampiamente i tre mesi più freddi e compongono quindi l’inverno. La stagione 2021/22 ha mostrato davvero poche precipitazioni, con temperature quasi sempre sopra le medie e la “ciliegina” di un picco di temperature da record a Capodanno.

Nella vicina Svizzera (link al blog di Meteosvizzera: https://www.meteosvizzera.admin.ch/home/attualita/meteosvizzera-blog/meteosvizzera-blog.html) sono stati battuti i primati secolari di soleggiamento invernale per i versanti sudalpini.

Ma a cosa è dovuto un periodo così lungo di bel tempo? La causa sta tutta nell’anticiclone: all’interno del flusso di vento che si muove da ovest verso est su tutto l’emisfero, si possono creare delle condizioni particolari. Dovete pensare a un enorme fiume d’aria, che ondula da nord a sud nel suo movimento dall’America verso l’Europa. In certi casi questi enormi meandri atmosferici possono assumere una lunghezza tale da essere stazionari, cioè fermi e bloccati per settimane, secondo una legge fisica che qui non riporto.

Ed è proprio quello che è successo più volte negli ultimi mesi: noi ovviamente siamo sempre rimasti nella parte dell’onda di bel tempo, sotto venti da nord che ci portano secco. Come si vede nell’immagine, il più delle volte l’anticiclone con radice africana o azzorriana si è eretto verso nord, fin verso l’Islanda talvolta, dirigendo sulle Alpi un costante flusso da nord infruttuoso per quanto riguarda le precipitazioni. Le classiche perturbazioni atlantiche non riuscivano mai a penetrare nel Mediterraneo, restando confinate sulla Scandinavia dove ha nevicato molto. La stazionarietà ha reso le previsioni molto affidabili: la previsione di tempo bello interessa aree anticicloniche molto vaste, ed è per questo che è più attendibile di una previsione di tempo brutto (il maltempo coinvolge zone di ampiezza limitata).

Il modello europeo Ecmwf, anche sulla base di parametri a lenta evoluzione come le temperature oceaniche, propone delle previsioni settimanali delle anomalie di pioggia. E per le valli del Noce, purtroppo, le prospettive per marzo non sembrano buone: l’anomalia secca pare durare almeno fino a metà mese. Non sono escluse piccole precipitazioni, ma la probabilità di una pioggia abbondante e duratura prima di metà marzo sembra limitata. Pure il rischio che tutto il mese di marzo chiuda sotto media di precipitazione è alto. Un cambiamento sarebbe quanto mai necessario per ricaricare i bacini idroelettrici (vista la congiuntura in ambito di approvvigionamento energetico dovuta al conflitto in Ucraina) e i nostri ghiacciai.  



Riproduzione riservata ©

Le nostre regole

indietro