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Non ci sono più gli anticicloni di una volta

dom 03 lug 2022 09:07 • By: Giacomo Poletti

Perché il tempo si 'blocca' in modo così persistente?

Fig 1. Le anomalie di pioggia registrate negli ultimi mesi: una persistenza assoluta di anticicloni a radice africana ha evitato l’ingresso di perturbazioni atlantiche sul Nord Italia, lasciandolo spesso all’asciutto

Ma esattamente, come mai quest’anno sta piovendo così poco in Italia e in Trentino? Sono oscillazioni normali, o c’entra il cambiamento climatico?

Molti di voi si saranno accorti come, negli ultimi anni, il tempo sia spesso più “persistente” specie quando si parla di fasi asciutte. A Trento, ad esempio, negli ultimi 11 mesi ben 9 si sono chiusi con precipitazioni sotto la media e così è stato per larga parte del Nord Italia (figura 1). Sul Trentino, rispetto al passato, è sempre più frequente l’ingerenza dell’anticiclone africano una figura di alta pressione che dal Sahara, dove ha le “radici”, si propaga verso il Centro Europa. E a fine giugno, durante l’ennesima vampata calda, sono caduti come birilli record di caldo in tutta Europa, dalla Francia alla Croazia (che ha visto toccare per la prima volta nelle sue rilevazioni nazionali i 40° a giugno).

La causa è legata all’inesorabile aumento di temperatura globale; tuttavia, come avevo già avuto modo di dire qui, il riscaldamento sta risultando molto più forte nell’Artico rispetto alle zone equatoriali e ciò comporta una alterazione del grande fiume d’aria atmosferico (la cosiddetta corrente a getto o jet stream in inglese) che è il motore del nostro meteo.

Fig 2. Le differenze fra l’anticiclone africano e quello delle Azzorre. Nel primo caso (A) le temperature sono più alte e i temporali rari. Nel secondo caso (B) l’atmosfera è meno calda e le infiltrazioni fresche favoriscono i temporali pomeridiani

Alcuni studi sostengono inoltre che pure la fusione dei ghiacci groenlandesi stia modificando le temperature oceaniche nella zona del Nord Atlantico con ulteriori ricadute sui flussi atmosferici.

Il risultato? La corrente a getto rallenta e serpeggia meno alle nostre latitudini facendo “inceppare” il tempo, che cambia quindi meno frequentemente. Sta crescendo in particolare la frequenza degli anticicloni di blocco in grado di spingersi verso nord, come l’anticiclone africano (caso A in figura 2) che porta su di noi cieli sereni, calura e caligine. È diventato più raro invece l’anticiclone delle Azzorre (caso B di figura 2) che era tipico delle estati degli anni ’70 e ’80. La differenza fra le due condizioni è drastica: l’anticiclone africano ci porta aria rovente dal Sahara isolandoci dalle perturbazioni atlantiche; l’anticiclone delle Azzorre invece convoglia su di noi aria più mite, spesso persino umida e in grado di portare dei temporali estivi legati alle infiltrazioni fresche dal Centro Europa.

Nei prossimi giorni (da mercoledì 6 luglio) seppur un po’ più a nord rispetto al passato, tornerà per fortuna l’anticiclone delle Azzorre e sentiremo tutti, finalmente, un calo delle temperature.

E per la pioggia? Come detto, questo anticiclone non sbarra la strada ai temporali, che dovrebbero tornare soprattutto in Alto Adige ma anche nelle nostre valli del Noce già da lunedì 4, ma direi soprattutto nella seconda parte della prossima settimana!

 

 





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