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Dalla parte dei pelosi (e non)

Muezza, la gatta di Maometto

mar 17 nov 2020 10:11 • Dalla redazione

Quando il profeta non volle svegliarla

La vita del profeta è ricca di aneddoti, gli hadith, che fanno parte della Sunna, la seconda fonte della legge islamica dopo il Corano. Uno di questi aneddoti riguarda la sua gatta, Muezza, che dormiva beata sulla manica della sua veste più bella, che voleva indossare per recarsi alla preghiera. La scelta era tra rinunciare alla veste o svegliare la gatta; Maometto scelse di tagliare la manica e di recarsi alla moschea con un braccio nudo.

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Al suo ritorno, Muezza lo salutò con una profonda riverenza, ringraziandolo per non averla svegliata; il profeta l’accarezzò sulla schiena per tre volte e in quel momento nacquero le striature sul mantello dei gatti, oggi note come “tabby”. Non solo: le carezze di Maometto donarono a tutti i gatti il potere di atterrare sempre sulle quattro zampe, le proverbiali sette vite e un posto in Paradiso.

Altri aneddoti raccontano come Muezza accompagnasse Maometto in occasione dei sermoni e come una volta gli salvò la vita, uccidendo un serpente. Da qui il grande prestigio che i gatti godono nell’Islam. (almo)



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