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I costi sociali ed economici della pandemia: una prima indagine

Di fronte alla pandemia, l’impegno del Servizio sociale della Val di Non

gio 22 apr 2021 20:04 • Dalla redazione

Una rete di sostegno ha aiutato le famiglie nonese in difficoltà. Dominici: “Passata l’emergenza, servirà lavorare in profondità per ricostruire i rapporti umani”

VAL DI NON. L’emergenza Coronavirus, scoppiata tra la fine di febbraio e i primi giorni di marzo del 2020, ha colpito duramente anche il territorio della nostra Provincia. La Provincia autonoma di Trento, al pari del governo nazionale, si è trovata costretta ad adottare nel corso di questi mesi numerosi provvedimenti urgenti e straordinari, sia di carattere legislativo che amministrativo, allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi dei contagi tra la popolazione.

Tali provvedimenti hanno inciso profondamente sulla qualità di vita delle persone, avendo previsto tutta una serie di restrizioni e di limitazioni negli spostamenti, con pesanti ripercussioni a livello psicologico, sociale, economico. I servizi socio-assistenziali e sanitari dell’intero territorio provinciale hanno avuto un forte coinvolgimento nel gestire e nel rispondere ai nuovi bisogni di carattere socio-assistenziale emersi, in tale eccezionale contesto di emergenza sanitaria.

In particolare il Servizio per le Politiche sociali e abitative della Comunità della Val di Non, in stretta collaborazione con i servizi sanitari locali e i soggetti del privato sociale, ha avuto il compito gravoso di sospendere le attività non rispondenti a bisogni essenziali, mantenendo contestualmente i servizi aventi carattere di essenzialità e di indifferibilità si sono garantiti nel massimo rispetto delle indispensabili precauzioni e misure di sicurezza.

La condizione di essenzialità / non derogabilità è stata verificata nel caso di persone o nuclei familiari per i quali la mancata erogazione del servizio ha determinato il venir meno di condizioni di garanzia e di tutela e il verificarsi di una condizione di grave pregiudizio. È quindi stato necessario procedere, anche da parte del Servizio sociale della Comunità della Val di Non, a una completa revisione e rimodulazione della globalità dei servizi, ridefinendone puntualmente le modalità di svolgimento: a titolo esemplificativo, ma non esaustivo, si citano qui il servizio di assistenza domiciliare, i centri servizi per anziani, i servizi semi-residenziali per minori, i servizi diurni per disabili, gli interventi educativi domiciliari per minori, disabili e adulti, gli interventi di spazio neutro, i servizi residenziali, gli sportelli sociali ed i recapiti al pubblico, gli interventi di accompagnamento al lavoro e così via. In tale contesto di eccezionalità e di emergenza sanitaria sono nate, su input della Provincia Autonoma di Trento, alcune importanti iniziative, atte a fornire un concreto supporto e delle puntuali risposte ai bisogni essenziali della popolazione residente sul territorio trentino, specie quella più fragile o vulnerabile: si tratta, nello specifico, delle misure di solidarietà alimentare (Bonus alimentare), del #Resta a casa passo io e della gestione dei pacchi alimentari Etika (#etikatiaiutaacasa), ma anche di altre iniziative.

Bonus alimentare. La Giunta provinciale, con propria deliberazione n. 426 di data 02 aprile 2020, ha approvato il riparto fra i Comuni della Provincia autonoma di Trento delle risorse assegnate con l’ordinanza del Capo del Dipartimento della protezione civile n. 658 del 29 marzo 2020 alla Provincia autonoma di Trento da destinare a misure urgenti di solidarietà alimentare. Con questa misura statale si è previsto sostanzialmente un contributo (il bonus alimentare) a favore dei nuclei familiari, residenti in Trentino e in possesso di determinati requisiti soggettivi, che si sono trovati in difficoltà economica a causa della pandemia da Coronavirus.

Le relative domande, presentabili soltanto online accedendo al Portale della Provincia a decorrere dal giorno 6 aprile 2020 (inizialmente fino al giorno 17 aprile 2020 ma poi il termine è stato prorogato fino al 30 aprile 2020), potevano essere presentate direttamente dal richiedente. Nel caso in cui lo stesso fosse sprovvisto di idonea strumentazione informatica oppure non fosse in grado di procedere in autonomia, le domande potevano essere caricate dagli operatori degli sportelli periferici provinciali oppure ancora da operatori dei servizi sociali delle Comunità.

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Una parte di assistenti sociali della nostra Comunità, oltre a essere impegnate materialmente nel caricamento delle numerose domande pervenute (in particolar modo per i soggetti più fragili), hanno poi avuto il compito di contattare telefonicamente tutti i richiedenti (circa 700 domande) allo scopo di approfondire la situazione economica e familiare del richiedente, provvedendo poi a validare o a respingere, a seconda dei casi, le relative domande. A seguito dell’ulteriore assegnazione di risorse dallo Stato alla Provincia autonoma di Trento, la Giunta provinciale, con propria deliberazione n. 2104 di data 14 dicembre 2020, ha trasferito le medesime risorse alle Comunità per la relativa adozione di misure urgenti di solidarietà alimentare.

Dopo una prima apertura dei termini di presentazione delle relative domande nel periodo compreso tra il 26 gennaio 2021 e il 10 febbraio 2021 (sulla scorta della primissima esperienza di gestione di fondi di solidarietà alimentare erogati nella primavera 2020), è ora prevista una seconda fase di erogazione. Si è condiviso, a livello provinciale, di procedere a un rifinanziamento automatico, per un importo pari a quello originariamente riconosciuto, di tutte le domande validamente presentate dal 26 gennaio 2021 al 10 febbraio 2021 e successivamente accolte.

Tale operazione sarà condotta senza necessità di ulteriori istanze da parte dell’utenza e consentirà di procedere con una erogazione stimata sufficiente per un’ulteriore mensilità alle esigenze alimentari dei nuclei familiari, le cui condizioni reddituali e patrimoniali sono state ritenute meritevoli di accesso alla misura nella prima fase di erogazione.

Una volta effettuata questa seconda erogazione, le Comunità – presentando disponibilità residue di budget – procederanno ulteriormente, adottando le soluzioni di seguito riportate, in via alternativa o, eventualmente, combinandole tra loro:

a) raccolta, con mezzi autonomi, di ulteriori domande di accesso al beneficio, da valutare e accogliere sulla base di una specifica valutazione della condizione socio-economica del nucleo familiare richiedente, a cura dei Servizi socio-assistenziali territorialmente competenti;

b) trasferimento delle risorse residue ad Enti del terzo settore, operanti sul territorio delle Comunità, con vincolo di destinazione all’erogazione di provvidenze alimentari in natura, a favore di una platea di beneficiari i cui requisiti dovranno essere determinati dall’Amministrazione al fine di assicurare che il beneficio sia riconosciuto ai nuclei familiari più esposti agli effetti economici derivanti dall’emergenza epidemiologica.

Etika. Ulteriore intervento di sostegno alimentare, denominato “#etikatiaiutaacasa”, è stato finanziato da Sait, Cooperazione, Etika e Dolomiti energia. Questa iniziativa, del valore di 100.000 euro, prevedeva la distribuzione gratuita di beni alimentari a favore di famiglie / persone in difficoltà economica. Per poter accedere al beneficio era necessaria una preliminare valutazione dei servizi sociali dello stato di difficoltà economica del nucleo / individuo. Ad oggi, nostro territorio, sono stati attivati circa 200 interventi. Inoltre, tra Natale e Pasqua 2021 sono stati distribuiti 27 pacchi di Coldiretti, mentre CRI, Associazione La Quercia e i Cedas Alta Val di Non e Denno supportano costantemente per tutto l'arco dell'anno le famiglie fragili del territorio su invio del Servizio sociale, consegnando pacchi viveri, buoni spesa e vestiario.

Resta a casa passo io. Altro importante servizio attivato e denominato #Resta a casa passo io ha come target specifico le persone anziane o persone con malattie croniche o con ridotte difese immunitarie (o comunque impossibilitate ad uscire), prive di adeguata rete familiare. Nell’ottica di ridurre gli spostamenti delle stesse, essendo categoria a rischio marcato dal punto di vista di un eventuale contagio, questa iniziativa mira a fornire risposte a domicilio per le necessità impellenti quali spesa, farmaci oppure sostegno / supporto telefonico per affrontare la solitudine. A tale scopo il Servizio per le Politiche sociali ha attivato due distinti numeri telefonici per raccogliere, verificare ed eventualmente attivare la rete territoriale per fornire adeguata risposta alla richiesta di aiuto medesima. Il servizio ha registrato circa 200 richieste, la maggior parte relative alla consegna di farmaci a domicilio, ed è stato effettua grazie all’attivazione di una rete di volontari che ha coinvolto l’Associazione Volontari Val di Non, la Croce Rossa Italiana, i Nu.Vol.A., Relazioni in azione, gli Psicologi dei Popoli e i vari gruppi Alpini della Valle.

Giovani e Sport. Altra novità riguarda l’attività connessa al Voucher sportivo per le famiglie. Questa misura consiste in un contributo provinciale per le famiglie con determinati requisiti, per permettere ai figli minorenni dagli 8 ai 18 anni (non compiuti) di svolgere attività sportiva. Interessate a questa misura sono le famiglie destinatarie della quota A dell’Assegno unico provinciale (AUP) e le famiglie numerose (con 3 o più figli) destinatarie della quota B1 dell’AUP: le stesse debbono essere residenti in un Comune aderente al progetto “Voucher sportivo” ed essere in possesso della carta EuregioFamilyPass.

Entro il 31 marzo.2021 le Associazioni sportive hanno trasmesso la domanda di adesione al progetto Voucher sportivo alla Comunità, in seguito la Comunità invierà alla Agenzia provinciale per la Famiglia l’elenco delle associazioni sportive aderenti e delle relative discipline. Dal 1° aprile al 30 giugno 2021 le famiglie potranno presentare domanda di contributo ed entro il 20 agosto 2021 la Comunità dovrà redigere 2 elenchi (lista richieste famiglie quota A e quota B1) in ordine crescente rispetto alla condizione ICEF e inviare i dati alla Agenzia provinciale per la Famiglia, che approverà le relative graduatorie.

Kia-ma. Di particolare interesse e importanza anche la sperimentazione, sul territorio, del progetto “KIA-ma”. Esso prevede l’accompagnamento a visite mediche per persone prive di rete familiare in forza della messa a disposizione gratuita di un mezzo da parte della Concessionaria KIA di Trento. In tutto, dal 10 dicembre 2020 a oggi sono stati 43 gli interventi attivati che hanno aiutato 12 persone (la maggior parte quindi ha fatto più viaggi).

Il commento. “Il grande lavoro svolto dal Servizio Politiche Sociali della Comunità della Val di Non è stato principalmente di regia – commenta il commissario straordinario della Comunità della Val di Non Silvano Dominici -. L’obiettivo, nella fase di lockdown più rigido, è stato quello di mettere in rete le tante risorse del territorio, frutto di un volontariato fatto tanto di umanità quanto di competenza e professionalità e dunque capace anche di affrontare una situazione pressoché inimmaginabile. In un contesto nel quale, il distanziamento sociale, necessario per debellare il virus, rischia di emarginare chi è più debole, la consegna a domicilio dei medicinali, solo per citare una delle tante azioni messe in campo, non rappresenta solo un servizio di mero trasporto ma diviene un modo per fare sentire le persone vicine alla comunità. Terminata la fase emergenziale sarà necessaria una profonda ‘ricostruzione’ dei rapporti umani, dei momenti di comunità che hanno da sempre fatto sentire le persone parte di un progetto comune.”



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