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SOS Architettura

Un castello in cerca d'autore

lun 19 lug 2021 10:07 • By: Alberto Mosca

Per Palazzo Pezzen-Thun le prospettive sono incerte

La mole di Palazzo Pezzen-Thun, meglio noto come il castello di Croviana, è ancora oggi imponente, sulla strada all’inizio dell’abitato. Un gigante malato, che attende un progetto complessivo di restauro e riutilizzo. I suoi problemi sono dati soprattutto da una proprietà privata fortemente parcellizzata, sono una decina i proprietari, e conseguentemente dall’assenza di un progetto comune di intervento e restauro. Un rapido giro intorno al palazzo alterna parti degradate ad altre che danno l’idea di una passata grandezza. Alcuni cartelli “Vendesi” aumentano quel senso di provvisorietà, di mancanza di prospettive certe.

“Per noi il margine di manovra è minimo – spiega il sindaco di Croviana, Gianluca Valorz -  il bene è tutelato dalla Soprintendenza, ma è interamente in mano ai privati. Una iniziativa risolutiva non è alla nostra portata. A noi restano i problemi di pubblica sicurezza, con interventi urgenti per togliere la neve dal tetto sul lato strada dato che nessuno lo faceva…”

Il problema è in gran parte qui: mai è arrivata agli uffici provinciali una domanda di restauro complessivo degli intonaci esterni, ma solo istanze puntuali dei vari residenti per manutenzioni localizzate. Sotto questo profilo, forse l’amministrazione può, come già fatto in passato peraltro, esortare i proprietari ad un’azione che vada verso un intervento complessivo, esaminando le possibilità di ottenimento di contributi e finanziamenti e chiedendo alla Soprintendenza consulenza scientifica.

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“L’Amministrazione – conclude Valorz -  è disponibile a farsi parte attiva di un’opera di sensibilizzazione: siamo consapevoli che si tratti di un bene storico rilevante, ma d’altro canto non siamo proprietari di nulla e quindi non abbiamo titolo a intervenire, se non in via eccezionale in caso di problemi di sicurezza pubblica. Nel caso vi fosse interesse da parte dei proprietari, l’amministrazione potrebbe valutare la possibilità di intervenire con progetti di arredo urbano sull’area fronte strada, di pertinenza della Provincia”.

 

IL CASTELLO

Posto sulla via principale, Palazzo Pezzen, con il sue due torri angolari a pianta quadrata e i resti della cinta muraria ornata da un grande portale in pietra tardorinascimentale, cattura immediatamente lo sguardo del viaggiatore che arriva da Malé. Testimoni della sua grandezza, edificato dalla ricca e nobilitata famiglia Pezzen alla metà del Cinquecento, rimangono appunto il grande arco e la facciata, adorna di un portale e finestre decorate. Nel corso del Seicento e per un secolo e mezzo di proprietà della famiglia Thun, che con Carlo Cipriano diede vita qui ad un ramo dinastico detto appunto di Croviana, il palazzo conobbe poi una serie di trasformazioni e di destinazioni d’uso. Le insegne dipinte una sull’altra, ancora decifrabili, dal “Bar” all’ “Officina Meccanica” testimoniano le varie attività che hanno attraversato il castello nel Novecento. All’interno, un grande salone, poi tramezzato, conserva ancora un bel camino cinquecentesco, scolpito nella pietra rosa estratta dalle vicine cave della Valsorda. Il problema di un suo utilizzo comunitario è di vecchia data: già nel 1888 don Tomaso Bottea, storico della Val di Sole, ne proponeva la destinazione a ospedale. Intorno al 1859 il proprietario era Giovanni Battista Martinolli, medico residente a Parigi. Quindi, fu acquisito dai Taddei de Mauris e, poi, dai conti Salis di Tirano. Nel 1925 la proprietà faceva capo a Giuseppe Sartori e ai suoi quattro figli, mentre negli anni '30 del Novecento fu rispettivamente di Angelo Marinelli e poi dei fratelli Battaiola. Nel 1939 c’era ancora un unico proprietario, Cipriano Battaiola, dopo di che la frammentazione ha portato alla convivenza di circa 10 proprietari e allo stravolgimento degli spazi interni per adattarli alle esigenze abitative moderne. 



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