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Il turismo di domani, idee per il dopo Coronavirus

Più che di territorio, meglio creare agenzie di prodotto

mer 29 apr 2020 18:04 • By: Sergio Zanella

Il presidente dell’Asat Gianni Battaiola ragiona sulla riforma del turismo

Come valuta la riforma proposta dalla giunta provinciale per le Aziende per il Turismo?

Al momento dell’intervista (30 marzo ndr), causa la difficile situazione generata dal Coronavirus, quella della riforma turistica non è una questione prioritaria. Negli uffici provinciali so che si va avanti con la discussione, ma le associazioni di categoria torneranno a concentrarsi su questa tematica una volta che la situazione determinata dal Covid-19 sarà tornata sotto controllo. La riforma era stata analizzata fino a metà febbraio e come Asat ci eravamo fatti le nostre idee. Il discorso relativo alla metodologia dell’accorpamento è stato affrontato marginalmente, mentre ci siamo concentrati sulla discussione della legge e dei suoi principi. La riforma può essere vista come un’opportunità di cambiamento, anche se ci sarà chi ne uscirà più o meno soddisfatto. Penso che si debba cogliere l’occasione per riuscire a ragionare maggiormente d’assieme e non fomentando una concorrenza interna alla provincia. Servirà un piano strategico a cui tutti siano vincolati, mirando al massimo sfruttamento delle risorse economiche che saranno a disposizione. È ovvio che ogni imprenditore potrà essere indipendente, ma la strategia dell’intero territorio deve essere univoca; ribadendo tuttavia che questi vincoli non dovranno essere calati dall’alto ma decisi tramite un sistema partecipativo.

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Credo poi sia positivo l’inserimento di un CdA a capo di Trentino Marketing, con presenza delle associazioni di categoria, e sottolineo l’importanza dell’avere una tassa di soggiorno unica per tutti coloro che vengono in vacanza in Trentino. Chiuderei dicendo che, al posto di agenzie territoriali che propongono iniziative comuni solamente perché condividono lo stesso territorio, sia il caso di puntare su delle agenzie di “prodotto”, grazie alle quali gli operatori dei vari settori turistici potranno individuare quali siano le migliori iniziative per valorizzare il loro prodotto.

Come valuta le modalità di accorpamento?

A questa domanda rispondo con poche parole. Credo che serva più tempo per capire, in primis perché su questo aspetto si è ragionato poco e in seconda battuta perché i matrimoni combinati non sempre vanno bene.

Avete come Asat una proposta alternativa?

Più che una proposta alternativa direi che abbiamo evidenziato dei punti su cui bisogna lavorare. In data 25 febbraio abbiamo anticipato all’assessorato competente una lettera in cui si sono chiarite delle tematiche per noi fondamentali, che sono in pillole quelle che ho anticipato in precedenza. La proposta su cui si è iniziato a lavorare può essere un punto di partenza, ma l’iter della legge è ancora lungo e confidiamo che ci sia spazio per ascoltare le nostre osservazioni.

L’emergenza sanitaria da Covid-19 impone una visione strategica per il futuro del turismo anche nelle nostre valli: quali sono le priorità?

Al momento è difficile ragionare su questa tematica, anche perché non sappiamo quanto il virus possa durare: la situazione sembra molto fluida. Detto ciò, credo che il mondo del turismo non debba stare fermo. Non ho una visione pessimistica del futuro ma di certo credo che, fino a quando non ci sarà un vaccino, anche il mondo del turismo dovrà adottare delle strategie per fare fronte a questo problema. Nel momento della riapertura delle nostre strutture bisognerà capire quali nuove misure di igiene bisognerà adottare e, soprattutto, se anche la clientela sarà disposta a rispettarle. Questo discorso non vale solo per gli alberghi, ma anche per gli impianti sciistici, i ristoranti e in generale per tutti coloro che lavorano a contatto con una clientela sempre più internazionale. Per quanto riguarda l’altra faccia della medaglia, quella della comunicazione, è doveroso sospendere al momento ogni forma di pubblicità del territorio. Si mantiene il giusto contatto con il cliente ma la salute è al primo posto, quindi i messaggi di business dovranno tornare ad esserci solo a tempo debito. La sfida sarà ripartire al meglio quando tutto sarà finito, garantendo sulla bontà della nostra offerta.   



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