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SuperBonus delle meraviglie?

Il SuperBonus visto dalle aziende

mer 11 ago 2021 10:08 • By: Fabrizio Brida

Un'opportunità che andava strutturata meglio

Un’opportunità. Che però andava strutturata meglio, dal punto di vista normativo e burocratico, ma anche per quanto riguarda le tempistiche.

Il SuperBonus 110%, visto con gli occhi degli artigiani e delle ditte che nelle Valli del Noce si occupano dell’ambito edile, ha rappresentato e rappresenta sicuramente un bell’incremento dal punto di vista lavorativo, che è aumentato in maniera esponenziale in questo periodo. Quasi troppo, però.

«Ben vengano iniziative del genere – è il commento di Barbara Leonardi di Valentini Serramenti – ma dal punto di vista organizzativo-politico si poteva fare meglio, con una programmazione più a lungo termine. Avendo concesso dei tempi così stretti, in pochi sono riusciti ad organizzarsi. Non possiamo comunque lamentarci, abbiamo il calendario pieno e ogni giorno dobbiamo rifiutare dei lavori».

Sulla stessa lunghezza d’onda è il pensiero di Adriano Zanella della Finstral. «Parliamo naturalmente di un’opportunità, anche di far conoscere i prodotti – spiega –. Esistono però pro e contro, se il bonus fosse stato strutturato in maniera più semplice, i pro sarebbero potuti essere molti di più e si sarebbe potuto rivelare uno strumento davvero utile».

Uno dei problemi principali che si sta riscontrando è la carenza di materie prime e di materiali, con conseguente aumento dei prezzi.

«Essendoci una richiesta esagerata, si fa fatica a reperire i materiali e i prezzi sono cresciuti in maniera spropositata – confessa Stefano Endrighi della Endrighi Pitture –. Io mi sono organizzato per tempo, con lungimiranza, quindi non sto avendo grossi problemi da quel punto di vista, però questi sbalzi di sicuro non sono il massimo. Se si fa un ordine ora, il materiale arriva tra 4 mesi».

Secondo Endrighi, se il Superbonus 110% fosse stato proposto, ad esempio, per 5 anni sarebbe stato diverso. In questo modo, invece, tutti hanno fretta e i tempi sono troppo stretti. «Adesso abbiamo tantissimo lavoro – aggiunge – abbiamo assunto 5 dipendenti e ci siamo appoggiati ad altre ditte, arrivando a un organico di 30 persone, quando prima eravamo in 15. Poi, però, magari tra 5 anni avremo un calo significativo».

Parole a cui fanno seguito quelle di Roberto Savinelli, titolare dell’omonima ditta di serramenti. «Abbiamo assistito a un aumento dei prezzi da paura e i materiali scarseggiano – spiega –. Per il momento lavoriamo tanto, quindi va bene così, ma questo potrà creare dei problemi in futuro».

Il Superbonus 110% ha toccato tra l’altro anche alcuni settori non coinvolti in maniera diretta, ma legati inevitabilmente alle ristrutturazioni. Come quello dell’arredamento.

«L’impressione è che questa opportunità abbia creato più confusione che altro – fanno sapere da Delta Cucine –. Molti nostri clienti non sanno neanche se sfruttarlo o meno, visto che burocraticamente la questione è abbastanza complessa».

«Gli effetti del Superbonus si sentono in maniera indiretta anche nel nostro campo – aggiungono dal Mobilificio Graziadei –. Sappiamo di nostri clienti disperati perché devono sistemare le tramezze e l’impiantistica e non sanno a chi rivolgersi, perché sono tutti oberati di lavoro. Anche gli interventi come quelli riguardanti il rinforzo per i mobili, che venivano eseguiti dal cartongessista, ora ricadono su di noi. Esiste dunque un problema reale nel reperire gli artigiani, anche per lavori non rientranti nel Superbonus. C’è chi deve semplicemente cambiare delle piastrelle o rifare la cucina e non riesce a trovare disponibilità da parte dei professionisti».

L’idea comune, dunque, è che il Superbonus sia un’opportunità con un grande potenziale, che si sarebbe potuto sfruttare meglio se i contorni fossero stati diversi. Più semplici, innanzitutto. E con tempistiche più “morbide”.



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