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SOS Sostenibilità

L'impegno del turismo per la sostenibilità

mer 10 nov 2021 11:11 • Dalla redazione

Fabio Sacco, direttore di APT Val di Sole

La cultura della sostenibilità cresce a piccoli passi costanti. Si regge su progressi favoriti da progetti concreti e misurabili che, se a uno sguardo distratto possono sembrare poco incisivi, hanno però la capacità di lavorare sulla sensibilità della comunità. È quanto sta provando a fare l’Azienda per il turismo della Valle di Sole che da qualche anno ha messo il tema della sostenibilità al centro della propria strategia di promozione e comunicazione e di creazione dell’offerta turistica. Partita nel 2019 con il progetto pilota Pejo Plastic Free con l’obiettivo di limitare l’utilizzo massiccio di plastiche monouso all’interno della Skiarea della Valletta, l’Apt, forte anche di una sempre maggiore attenzione ai temi dell’ecologia e della sostenibilità da parte degli operatori del settore e, in generale, della popolazione solandra, porta avanti oggi una serie di iniziative che trovano il proprio apice nell’ambizioso progetto dal nome emblematico “Ritorno al futuro” attraverso il quale si punta a disegnare il volto di quella che sarà la Val di Sole tra vent’anni. “Negli ultimi anni ho notato una crescita costante dell’attenzione da parte degli operatori turistici – commenta il direttore dell’Apt Fabio Sacco, che fa il punto sullo stato attuale -. È aumentata la consapevolezza che lavorare sui temi della sostenibilità significa lavorare sulla qualità del nostro turismo con un vantaggio che è per tutti. Quando abbiamo iniziato, il nostro approccio è stato quello di partire con una serie di iniziative verticali, per così dire, che fossero reali e che avessero il merito di seminare cultura”. Dalla plastica alla mobilità - invernale ed estiva -pensata sempre di più in modo green ed ecologico, fino alla ristorazione chilometri zero: ecco che in valle sono fiorite diverse attività che hanno lavorato sui diversi aspetti del vivere sostenibile e del benessere di chi viene in vacanza ma anche di chi in questo territorio ci abita tutto l’anno.

Una valle libera dalla plastica

“Il progetto Plastic Free nasce proprio con l’idea di iniziare a ridurre fortemente l’uso della plastica su una zona precisa e limitata e di farlo con gradualità – continua Sacco –. Siamo partiti, quindi, coinvolgendo gli operatori della Skiarea di Pejo 3000, come la scuola di sci, i rifugi e la società impianti, che si sono impegnati a dire addio a stoviglie, bicchieri, cannucce monouso, bottiglie di plastica… Quest’anno abbiamo lanciato la fase due estendendo il progetto a tutto il mondo alberghiero della Val di Peio e abbiamo trovato un ottimo riscontro con un’adesione quasi totale”. Ben l’80% delle strutture ricettive della Val di Peio (una ventina tra hotel e residence, due affittacamere, una casa vacanze e un campeggio) dalla prossima stagione invernale 2021-2022, che si spera possa essere celebrata dopo l’arresto forzato di quella passata a causa della pandemia, si stanno preparando per dare concretezza ai requisiti e alle azioni richieste dal protocollo d’intesa: eliminazione di piatti, posate, bicchieri e cannucce monouso in plastica, riduzione durante il primo anno del 50% (in peso o in numero di pezzi) degli altri prodotti in plastica, sostituendo inoltre il packaging con materiali compostabili, e di un ulteriore 20% entro il secondo anno.

La mobilità è green

Un altro tema affrontato per gradi e per zone è stato quello legato alla mobilità. Aspetto sulla quale Apt e Parco Nazionale delle Stelvio hanno lavorato in stretta sinergia per dare vita, prima, allo StelvioBus della Val di Rabbi e, da quest’anno, allo StelvioBus della Val di Peio. “Siamo partiti con il ripensare la mobilità invernale – aggiunge infatti il direttore –, il NeveBus è stato strutturato predisponendo un hub centrale a Daolasa, e poi abbiamo lavorato sulla mobilità in chiave estiva. Quest’estate, nell’ambito della Strategia nazionale aree interne abbiamo anche sperimentato il servizio WaterBus, così chiamato perché mette in collegamento, due volte al giorno, le due terme della Val di Rabbi e della Val di Peio. Si tratta di un servizio che si aggiunge ai servizi di Treno+Bici e al BiciBus istituiti da Trentino Trasporti e che puntiamo a implementare con nuovi collegamenti. Sulla mobilità estiva è stato istituito un tavolo simile a quello della mobilità invernale al quale partecipano tutte le amministrazioni con l’obiettivo di mettere a sistema servizi di mobilità alternativa. Un’altra area sulla quale abbiamo avviato uno studio con il Comune di Pellizzano è la zona del Lago dei Caprioli. Con il Parco Nazionale dello Stelvio, inoltre – spiega ancora – abbiamo portato avanti progetti molto interessanti come lo StelvioLab rivolto alle scuole e il percorso relativo alla Carta europea del turismo sostenibile. Sono contento di poter dire che, anche grazie all’interlocuzione con Federparchi, le Apt che insistono sul Parco Naturale Adamello Brenta entreranno nella fase tre della Cets”.

Menu a chilometro zero al Passo del Tonale

Unire turismo, tutela del territorio e sostenibilità ambientale è la sfida che si prefigge anche il progetto avviato al Passo del Tonale dall’Apt e dal Consorzio Pontedilegno-Tonale in collaborazione con il Cfp Enaip Alberghiero e Ristorazione di Ossana e in partnership con la società di consulenza Territori Sostenibili. L’obiettivo è rendere i rifugi delle vere “sentinelle” di buone pratiche ad alta quota attraverso un percorso a tappe che si sviluppa lungo tre direttrici: approvvigionamento energetico, ripensamento per i materiali utilizzati nell’attività di ristorazione, creazione di menu a elevata sostenibilità ambientale e sociale. “I rifugi - prosegue Sacco – si sono impegnati a utilizzare nel maggior numero di casi possibili e con percentuali minime ben definite, materie prime locali e con indicazione geografica (Dop e Igp) e a privilegiare i piccoli produttori collocati nel territorio che scelgono metodi di coltivazione naturale, biologica o biodinamica oltre che a diventare gradualmente plastic free e a ridurre i consumi energetici”.

Ritorno al futuro

“Senza voler tralasciare l’iniziativa Uno Di Un Milione, che è un progetto artistico e culturale complesso, incentrato sull’acqua e dal forte valore simbolico – evidenzia poi Fabio Sacco – un capitolo fondamentale riguarda il progetto ‘Val di Sole Ritorno al futuro’ che vuole provare a progettare la Val di Sole di domani. Questo tipo di progetto nasce perché abbiamo seminato una certa consapevolezza sul tema della sostenibilità e ora è possibile fare sintesi di quanto attuato alzando, al tempo stesso, l’asticella. Quando parliamo di sostenibilità si parla di variabili che sono economiche e ambientali ma soprattutto sociali. Ed è proprio quest’ultimo aspetto che diventa cruciale anche per noi che ci occupiamo di promuovere il turismo. Spesso ho la sensazione che il turismo sia vissuto dalla gente della valle come un qualcosa che entra ed esce, come un qualcosa di alieno e distante. Questo percorso, quindi, si propone di far capire alla comunità residente l’importanza del turismo, di aiutarla a percepire il turismo come una cosa propria e vuole fare in modo che il settore possa crescere e svilupparsi in armonia con il territorio”. Presentato lo scorso maggio, in una diretta streaming curata da Nitida Immagine, “Val di Sole Ritorno al futuro” prevede ora una fase di sensibilizzazione della popolazione e, quindi, il coinvolgimento diretto dei solandri che saranno chiamati a rispondere alla domanda su come vorrebbero che fosse la valle tra vent’anni. Dopodiché i risultati del lavoro di elaborazione delle risposte, una volta illustrati al pubblico, saranno utilizzati per stendere una carta dei valori che detterà le linee di sviluppo future.

 



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