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SOS Sostenibilità

Frutticoltura sostenibile e cura del paesaggio

mer 10 nov 2021 11:11 • Dalla redazione

Una simbiosi che aiuta l'economia. L’evento annuale di APOT, tenutosi nello scorso febbraio, si è parlato del ruolo della frutticoltura a tutela del territorio e del paesaggio

Al centro del dibattito il ruolo della frutticoltura come tutela del territorio e del paesaggio. Se ne è parlato nell’evento organizzato e promosso da APOT insieme ai Consorzi Melinda e La Trentina e con la collaborazione di Trentino Marketing. Un importante momento di confronto dedicato a “Economia e paesaggio, da contrapposizione a simbiosi. Un modello territoriale sostenibile tra tutela, sviluppo e integrazione”.

Esiste già un modello trentino di sostenibilità, riconosciuto a livello internazionale, ove cresce l’attenzione per la tutela del paesaggio come tassello vitale di completamento di un progetto circolare in cui si integrano economie di scala, tecniche agricole, rispetto delle comunità locali.

Ecco perché proprio da questo territorio, da APOT, è partita la discussione di confronto con altri qualificati esperti europei, per riflettere su quanto sia impellente e necessaria un’azione equilibrata tra obiettivi di sviluppo economico, tutela ambientale e domanda di qualità e garanzia da parte dei cittadini. Tutti tasselli fondamentali che confluiscono nel concetto di “sostenibilità” oggi al centro delle politiche europee ed internazionali.

Non è casuale che il progetto di discussione affrontato parta dalle valli agricole trentine vocate alla produzione di mele, che già da anni sono oggetto di uno dei progetti di analisi e di studio a tema “sostenibilità” più importanti in Italia.

Ampia finestra dell’evento è stata dedicata al “Bilancio di Sostenibilità”, l’attenta raccolta di dati che mette in evidenza il ruolo cardine della frutticoltura trentina dal punto di vista della qualità ambientale, delle implicazioni occupazionali e sociali e delle ricadute in termini economici diretti ed indiretti per le aziende frutticole ed il territorio.

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Una pubblicazione che dal 2016 è curata da APOT in collaborazione con Roberto Della Casa, docente universitario ed esperto di agroeconomia.

Del nuovo Bilancio di Sostenibilità, di cui è prossima la pubblicazione, scaricabile gratuitamente dal sito di APOT, ha parlato lo stesso Della Casa: “La filiera della frutticoltura trentina sta proseguendo il processo di sviluppo in ottica di sostenibilità, processo sistematizzato a partire dal 2016 all’interno del Progetto Trentino Frutticolo Sostenibile. Questa seconda edizione del Bilancio di Sostenibilità evidenzia ulteriori miglioramenti degli indicatori riferiti agli aspetti ambientali della frutticoltura trentina e constata che, nell’ambito del sistema territoriale trentino, la melicoltura alimenta un distretto che è in grado di produrre un valore economico per l’indotto diretto pari ad oltre la metà di quello generato dalla commercializzazione del prodotto coinvolgendo oltre 500 imprese nel territorio. Inoltre, negli ambiti d’elezione della coltura, come ad esempio le Valli del Noce, il distretto e il suo indotto diretto locale alimentano un’occupazione in termini di indotto indiretto di oltre 2.000 addetti, quasi il doppio di quelli generati dall’indotto diretto nel territorio”.

Di particolare interesse poi l’intervento di Stefano Boeri, che ha offerto una testimonianza di come la coabitazione tra centri urbani, ambiente rurale e natura spontanea sia possibile: anzi, questi tre elementi dovranno sempre più intersecarsi verso una visione di sostenibilità globale condivisa: “Così come dobbiamo aumentare le superfici biologiche vegetali e la presenza della biodiversità all’interno delle nostre città, dobbiamo ragionare su luoghi di presidio e di cura del paesaggio naturale su tutto il territorio”.

L’architetto milanese ha raccontato diversi casi di interazione tra presenza antropica e paesaggio, che guardano ad una transazione positiva - e oggi necessaria - tra natura e città.

Non sono mancati da parte dell’architetto Boeri, esempi di progetti concreti di intersezione tra natura e urbanizzazione: primo fra tutti il Bosco Verticale di Milano, il primo edificio residenziale sostenibile con facciate ricoperte da 800 alberi e oltre 20.000 piante, da lui realizzato nel 2014.

Stefano Vaccari, Direttore Generale del CREA – Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria, ha confermato quanto l’Italia, rispetto ad altri paesi, sia decisamente avanti a livello di ricerca e di innovazione in agricoltura. In particolare, secondo le sue analisi, il Trentino è uno dei territori più attenti alla sostenibilità in Europa. Secondo il suo punto di vista, oggi vediamo crescere agricoltori sempre più evoluti, segno di un forte cambiamento verso la sostenibilità colturale e di conseguenza economica.

 

I NUMERI

Alcuni numeri evidenziano i progressi fatti sulla strada della sostenibilità nell’agricoltura trentina: la progressiva riduzione dell’emissione di anidride carbonica, passata dai 220 grammi per chilo di mele prodotte e confezionate del 2012 ai 150 del 2019; o l’esclusivo utilizzo di energie da fonti rinnovabili per l’88% di produzione idroelettrica e per il restante 12% da fotovoltaico.

Inoltre, da segnalare è il 30% di risparmio energetico rispetto alle celle tradizionali: oggi sono 30.000 tonnellate di mele stoccate, con l’obiettivo di arrivare a 40.000 nel 2022.

 



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