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Gli altri eroi. Storie dalla pandemia

I volontari delle mascherine

sab 23 mag 2020 18:05 • Dalla redazione

A Predaia ne hanno consegnate quasi 3000

Cinque persone della zona Predaia hanno voluto fare la loro parte in questo periodo delicato e, vista la carenza di materiale di protezione personale, si sono attivate per distribuire tra le 2.500 e le 3.000 mascherine a chi ne ha bisogno. E quindi a medici e pediatri della zona e di un po’ tutta la Val di Non, ma anche a chi si occupa del servizio domiciliare infermieristico, a chi è chiuso in casa risultato positivo al Covid-19 e ai suoi familiari, e poi ancora ai vigili urbani, ai Carabinieri e alle forze dell’ordine, alle guardie forestali, ad alcune ditte di trasporto alimentare, alla Croce Rossa, agli esercizi commerciali nel Comune di Predaia.

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Il tessuto è stato donato da una famiglia di Taio, le mascherine realizzate da una ditta locale. La parte economica del progetto è stata sostenuta dalle ditte Ghezzi Chiodi e Tecnobit, mentre la sanificazione è stata eseguita da Luca e Paola, titolari del Lavasecco “da Alberto” di Mezzolombardo. Fondamentale è stato inoltre l’appoggio dell’amministrazione comunale di Predaia e dei vigili del fuoco volontari di Taio. Tra i ringraziamenti, quello da parte del comandante della Polizia locale Anaunia Vittorio Micheli: “Queste sono le persone da ammirare, grazie”.

Il gruppo di volontari che ha ideato l’iniziativa è mosso da un grande cuore e, come rivelano loro stessi, da una frase di Vaclav Havel: “La speranza non è ottimismo. La speranza non è la convinzione che ciò che stiamo facendo avrà successo. La speranza è la certezza che ciò che stiamo facendo ha un significato. Che abbia successo o meno”. (fb) 



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