mer 17 gen 2024 09:01 • Dalla redazione
Oltre 500 persone hanno seguito in presenza o in diretta streaming l’appuntamento organizzato dal Comitato Insieme per Andrea Papi
DIMARO FOLGARIDA – La presenza dei grandi carnivori, orso e lupo sul territorio, è un tema sentito dei popoli della montagna. Molto sentito, anzi, a giudicare dalla numerosissima partecipazione al convegno promosso sabato scorso, 13 gennaio 2024, al teatro comunale di Dimaro Folgarida dal Comitato Insieme per Andrea Papi nato all’indomani della morte del ragazzo di 26 anni ucciso il 5 aprile 2023 nei boschi di Caldes dall’orsa JJ4. È infatti un teatro gremito quello che accoglie i relatori invitati a partecipare all’appuntamento: oltre 500 le persone presenti in sala e che hanno potuto seguire la diretta streaming. «Il convegno – commenta il presidente Pierantonio Cristoforetti - è il naturale evolversi della attività svolta dal nostro comitato durante la primavera e l’estate 2023 in conseguenza alla tragica scomparsa di Andrea e allo svilupparsi di molte preoccupazioni da parte delle nostre genti. Il nostro obiettivo è proporre tutte le iniziative possibili per arrivare a una radicale revisione del progetto “Life Ursus”, al fine di garantire la sicurezza della popolazione e la tutela delle tradizioni e degli stili di vita la cui attuazione è impedita dalla situazione venutasi a creare. Siamo molto soddisfatti della grande partecipazione che c’è stata: è la dimostrazione di come la presenza dei grandi carnivori sul territorio sia un problema molto sentito dalla popolazione che abita queste montagne».
Ad aprire il convegno un minuto di silenzio in memoria della giovane vita spezzata e il commosso ricordo del papà di Andrea, Carlo: «Amava la montagna, viveva per la montagna e purtroppo è morto per la montagna. Non l’ha assistito nessuno e ad oggi non c’è ancora nessun cenno di giustizia, le indagini non si sono ancora concluse».
Dopo i saluti istituzionali da parte del sindaco di Dimaro Folgarida Andrea Lazzaroni («Vivere in montagna è difficile e vanno trovate soluzioni ai problemi», ha detto), del presidente della Comunità della Valle di Sole e sindaco di Rabbi Lorenzo Cicolini, che ha evidenziato come «le norme fatte per la città non vadano bene per la gestione della montagna», del consigliere provinciale Carlo Daldoss, che ha ribadito come «vadano trovate soluzioni realistiche affinché questo problema, che non è solo della famiglia Papi, non si ripeta» e del senatore della Repubblica onorevole Luigi Spagnolli, che ha ricordato come le Alpi Orientali rappresentino la montagna più vissuta d’Italia, il convegno ha affrontato il tema sotto diversi ambiti: da quello scientifico a quello antropologico e culturale fino a quello economico e, soprattutto, politico (LINK QUI - QUI - QUI e QUI).
Il convegno, al quale hanno preso parte diversi
rappresentati delle amministrazioni locali e delle istituzioni provinciali
oltre ai rappresentanti di diverse realtà che, come la Val di Sole, convivono
con la presenza di orsi e di lupi (ad esempio, la presidente del delle Aree
protette dell'Ossola Vittoria Riboni
e il sindaco di Chies d'Alpago Gianluca
Dal Borgo accompagnato da una folta delegazione), si è chiuso con la
condivisione e l’approvazione di documento finale, una sorta di “Carta di Dimaro”, con il quale il
Comitato è stato invitato a «rappresentare presso ogni istituzione comunale,
provinciale, regionale, nazionale ed europea le problematiche» rappresentate
durante il pomeriggio di studi «con l’obiettivo di sostenere le richieste di
modifica dello status di protezione del lupo e dell’orso all’interno
dell’Unione Europea e aggiornare il quadro giuridico vecchio di decenni, per
introdurre, ove necessario, ulteriore flessibilità, alla luce dell'evoluzione
di queste specie al fine di ripristinare le condizioni di fruibilità e
sicurezza dei nostri territori».