dom 07 feb 2021 11:02 • Dalla redazione
L'assessore Mirko Bisesti invia un messaggio al mondo della scuola sulle iniziative prese dalla Provincia autonoma di Trento
"Attiviamoci tutti insieme, scuole di ogni ordine e grado e istituzioni, per promuovere attività di sensibilizzazione che favoriscano la presa di coscienza e l'assunzione di responsabilità da parte di tutte le componenti scolastiche, solo così possiamo essere incisivi nella prevenzione di bullismo e cyberbullismo".
Questo il messaggio che l'assessore provinciale
all'istruzione, università e cultura, Mirko
Bisesti, ha voluto rivolgere al mondo scolastico alla vigilia della
Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, che ricorre oggi, 7
febbraio.
"Il nodo blu, simbolo di questa campagna nazionale - prosegue l'assessore
- vuole rappresentare proprio la responsabilità condivisa e l’alleanza tra le
agenzie educative nella lotta contro il fenomeno del bullismo".
"Il cyberbullismo è una forma ancora più insidiosa di bullismo: i cyberbulli possono nascondersi facilmente dietro l'anonimato offerto da internet e possono comunicare i loro messaggi offensivi a un pubblico molto più vasto con notevole velocità.
Inoltre questa forma di bullismo può essere più
facilmente nascosta al mondo degli adulti, data la generale maggiore
competenza tecnologica dei ragazzi rispetto ai genitori - prosegue l'assessore
Bisesti -. Purtroppo sappiamo che la potenza del web rende gli insulti decisamente
più deleteri. Ogni giorno in molte scuole si registrano episodi di
cyberbullismo: i sondaggi rilevano che un
ragazzo su quattro in Italia tra gli 11 e i 17 anni è stato coinvolto. Non
si tratta di un fenomeno nuovo, ma negli ultimi anni si riscontra l’abbassamento dell’età: prima il bullo
aveva dai 14 ai 16 anni; ora si inizia già tra i 7 e gli 8 anni".
Per questo è necessario monitorare
costantemente e prestare grande attenzione ai campanelli di allarme:
"Intervenire tempestivamente è molto importante, agendo sia sulla vittima sia sul bullo perché
sono entrambi espressioni, uguali ma opposte, di un profondo disagio affettivo
e relazionale - aggiunge l'assessore provinciale -, perché i protagonisti
del fenomeno non sono soltanto il bullo e la vittima, ma bisogna tener presente
anche coloro che sono a conoscenza e non intervengono. Da parte degli
adulti occorre poi sviluppare un clima
di fiducia, affinché i ragazzi e le ragazze vittime, o a conoscenza di
violenze sui loro compagni, si affidino senza timore. Nessun adolescente può
affrontare e risolvere il problema del cyberbullismo da solo, ma sappiamo che
all’interno delle nostre scuole sono diffuse le competenze e le sensibilità che
permetteranno di avere la meglio su un fenomeno così pervasivo e dannoso per i
nostri giovani".
In quest'anno poi, in cui è stato avviato un percorso di educazione alla cittadinanza, questi aspetti sono
ancora più cruciali: "Alle ragazze e ai ragazzi si può insegnare a non
lasciare soli i loro compagni vittime della violenza dei bulli - sono le
conclusioni dell'assessore Bisesti -, un cittadino è tale se si assume la
propria responsabilità nella comunità".