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Il direttore risponde

Caro orso, mi hai stufato

lun 12 giu 2023

Riceviamo e pubblichiamo una lettera che torna sul tema dell'orso in Trentino

Caro Orso, una volta mi eri simpatico, ora non più...  Per colpa
tua, e a ragion veduta dico colpa tua (!), la libertà mia, dei miei familiari e
dei miei conoscenti, è limitata e non di poco... Ovviamente non sei tu l'unico
colpevole ma l'incapacità di gestione di tanti altri soggetti, non della tua
razza ma della mia! Io abito a Cavizzana, ho tre figli in età scolare, non sono
giovane, non sono neppure vecchia ed ho ancora tutte le energie che mi
permettono di farmi dei bei giretti in montagna, ma non parlo di luoghi
impegnativi tipo cucuzzolo della montagna dove magari potrebbe essere
comprensibile il tuo regno assoluto, ma a meno di un km in linea d'aria da dove
abito! e/o semplicemente su percorsi che fino all'altro giorno erano
assolutamente accessibili a tutti. Sono trentina ma provengo orgogliosamente
dalla parte opposta della Provincia. Al mio arrivo quindici anni fa mi sono
abituata al paesello e ne ho valorizzato - raccontandolo con orgoglio ai miei
parenti e amici - l'importante valore della serenità e tranquillità di una
natura incontaminata che in questa zona ho trovato. Purtroppo negli ultimi anni
questa serenità si è gradualmente annebbiata a causa della tua presenza sempre
più invasiva: avvistamenti di te e tuoi simili e vostre aggressioni nei
confronti dell'uomo. Sorge il dubbio degli errati comportamenti dell'uomo e,
fidandomi della narrazione di chi pensavo ne capisse e sapesse più di me, ho
accettato questa narrazione... Spesso nel bosco ho trovato i resti
inconfutabili della tua digestione, spesso addirittura gli stessi resti visti
sulla pista ciclabile da me moltissimo frequentata. Con simpatia pensavo
"beh, ho avuto c...o (fortuna!) di aver visto solo questo e non te in
persona..." Per quanto gli amici animalisti possano raccontare che è uno
spettacolo incontrarti... Questo era il mio pensiero fino a quel 6 aprile
quando alle 6.30 della mattina ho sentito un elicottero girare e un'amica mi ha
annunciato che un giovane del paese accanto (Caldes) era stato sbranato da una
bestia non ancor identificata... La mia preghiera e speranza è subito volata
verso l'ipotesi di un malore di Andrea e di un'aggressione successiva al
decesso... Il mio cuore pulsava dolente in quelle ore al pensiero dello strazio
dei genitori, sorella, fidanzata, amici. E invece no, con il passare delle ore
si va confermando l'assurda e straziante tragedia! Un'orsa si è portata via
Andrea, un ragazzo che si meritava di vivere e di non finire come tutti ormai
sappiamo!  Nell'incredulità massima e indescrivibile trascorrono i
giorni... gli animalisti sono scandalizzati dall'accanimento delle comunità
locali contro l'orsa responsabile che, anche se soppressa, non risolverebbe
l'enorme problema...  E l'analisi (perlomeno la mia) si sviluppa su alcuni
punti:   1. sono d'accordo che l'abbattimento dell'orsa assassina (e non
trovo definizione più corretta nel rispetto della narrazione) non risolve il
problema che noi viviamo ancora (!) ma il suo abbattimento risponde pur sempre
ad un dettato normativo, che però per qualche misterioso meccanismo adesso non
trova applicazione... 2. non capisco cosa stanno facendo le istituzioni... Per
istituzioni intendo gli enti preposti alla tutela del cittadino. Cosa stanno
aspettando? La morte di qualcun altro? E poi: chi ha autorizzato questi
illuminati a reintrodurre l'orso in un territorio dove si è estinto? La
popolazione è stata ascoltata? Proprio no! Come si sono permesse queste persone
di fare tutto ciò? E ancor peggio: perché ora non risolvono il problema? I
cittadini sono poco informati? Ma di cosa stiamo parlando? Lo sappiamo tutti
che se siamo attaccati da te, orso, la teoria ci imporrebbe di buttarci a terra
con faccia in giù ad attendere che tu te ne vada... Ma per favore... a me viene
un infarto se solo ti avvicini a me con aria minacciosa ad annusarmi! Io non
voglio proprio incontrarti!  3. tu, caro orso, stai prendendo sempre più
terreno, che non ti spetta! Con questo intendo dirti che sei furbo e hai capito
che noi abbiamo sempre più paura di te e non frequentiamo più i NOSTRI (e non
solo tuoi!) boschi. Motivo per cui ti "allarghi"... Giusto stanotte
sei arrivato in paese e chi ti ha visto pensava gli uscisse il cuore dal petto!
Possibile che gli animalisti (in realtà non solo loro! ma anche chi ha il
potere di cambiare le cose) non capiscono cosa ci stai facendo? Io inviterei
questi ignoranti (nel senso letterale del termine: persone che ignorano) a
scambiarci la casa per un mese di questi tempi: loro rinuncerebbero alle loro
comodità cittadine o comunque alle loro rassicuranti certezze per venire qui
nel paesello; vorrei proprio vederli andare in passeggiata nel bosco qui
vicino. Io sono arrivata a proibire ai miei bambini di frequentare il campo
sportivo che dista 300 metri da casa mia e che si trova a ridosso del bosco...
Una situazione che in condizioni normali dovrebbe essere un valore aggiunto in
termini di qualità della vita! Tu sai benissimo che in quella zona vivi tranquillo
con una ventina di tuoi simili... Per ora stai vincendo tu la battaglia. Stai
facendo quello che vuoi. Nessuno ti può far del male, non hai regole da
rispettare se non la legge del più forte che però vige solo fra i tuoi simili.
Noi nulla possiamo contro di te! Io mi sento impotente. Ho solo la parola, ora,
più di te, che però non raggiunge nessun risultato concreto e di questo ne
sono, ahimè, ben consapevole...  Un pensiero sincero e affettuoso, insieme
ad una preghiera, va ad Andrea che io non conoscevo personalmente, ma che ho
sentito come un figlio strappato alla vita e ai suoi affetti, con la sola colpa
di amare la corsa e la natura (due amori che condivido con lui)... lui non è
stato vittima di un incidente ma è stato assassinato da un animale della tua
specie. Specie che poche persone in queste zone hanno accolto, anzi la maggior
parte (io sicuramente) ora non vuole più che viva libera su questo
territorio... Trovo giusto che la morte di Andrea pesi sulle coscienze di
tanti che, in questi anni, hanno ricoperto cariche pubbliche e hanno assunto (o
non hanno assunto) decisioni con senso di responsabilità permettendo tutto
questo... Una soluzione va trovata. Non possiamo andare avanti così... Non è
giusto e non ce lo meritiamo!

Sabrina Campaldini

Carissima Sabrina,

comprendo perfettamente le ansie e le paure che descrivi e
condivido anche che la situazione in cui ci troviamo è il frutto di un
disinteressamento e di una gestione superficiale.

E mi preoccupa ancora di più che, nonostante la tragica morte
di Andrea abbia scoperchiato il problema, ad oggi non si veda uno straccio di
provvedimento, una azione concreta, un tentativo di individuare una soluzione
possibile e soprattutto percorribile e realizzabile.

Si continua invece con gli slogans e i proclami da una parte
e con le manifestazioni e le posizioni integraliste degli animalisti da
salotto, dall’altra, amanti dei peluche e distaccati dalla realtà di chi,
invece, vive e opera in un territorio che ha l’amore per la natura e la sua
salvaguardia nel proprio DNA.

L’orso è un animale selvatico e pericoloso (lo definiscono
così gli esperti) e come tale va trattato. Così lo definiscono i tanti
protocolli approvati da esperti e amministratori, che permettono
l’abbattimento, la cattura, il trasferimento, ecc.  Peccato che nessuno vuole assumersi le
responsabilità, ancora meno a pochi mesi dalle elezioni provinciali.

E così non si fa nulla, limitandosi a tifare a favore o
contro l’orso, cosa che non porta da nessuna parte se non alimentare l’odio fra
opposte fazioni.  Come dici tu, non possiamo andare avanti così... Non è giusto e non ce lo
meritiamo! Da parte nostra siamo a disposizione per informare e
alimentare il dibattito, nella speranza che sia di stimolo per trovare una
soluzione.

Sempre più urgente.

 

Il direttore
Sandro de Manincor



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