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Val di Sole, utile di 3,3 milioni per la Cassa Rurale, ma il territorio è in sofferenza

sab 17 apr 2021 17:04 • Dalla redazione

Il presidente Valorz: “La soddisfazione per i conti non ci fa dimenticare che il futuro potrebbe riservare sorprese sgradite”

VAL DI SOLE. Nonostante gli ottimo indicatori di bilancio ottenuti, la Cassa Rurale Val di Sole non nasconde una certa apprensione per l’andamento dell’economia del territorio fortemente colpita dalla pandemia. È quanto emerso ieri sera dall’incontro informativo promosso dall’istituto di credito cooperativo guidato dal presidente Claudio Valorz per informare i soci sull’andamento della loro banca in vista dell’assemblea che si terrà tramite il metodo del rappresentante designato il prossimo 30 aprile.

Il bilancio della Cassa Rurale mette in luce i risultati positivi maturati nel 2020. Le masse amministrate dalla Cassa Rurale sono cresciute di 45 milioni, raggiungendo i 720 milioni totali (+6,7%). La raccolta diretta è aumentata del 6,6%, sfiorando i 465 milioni, e quella indiretta del 7%, superando i 255 milioni. La crisi da pandemia ha indotto i soci e i clienti ad aumentare le scorte liquide (liquidità sui conti e depositi a risparmio) dell’11,9%, superando i 350 milioni. In leggera contrazione gli impieghi lordi verso la clientela, attestati a 345 milioni (-1%), a causa della forte diminuzione dei crediti deteriorati a cui si contrappone una ripresa di quelli in bonis (+10,8%). Buone notizie anche sul fronte reddituale, con un margine di intermediazione che supera i 16 milioni (+12,6%), un margine interessi di oltre 9,4 milioni (+3%) e un utile netto di 3,3 milioni, che si avvicina di molto a quello del bilancio 2019.

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Un risultato che consente di rafforzare ulteriormente la già buona situazione della Cassa Rurale, portando i fondi propri a 75 milioni, e di raggiungere un indice di solidità CET1 tra i più elevati, pari al 25,1%.

Se il bilancio segna un grande risultato, la valle, con un settore turistico che non ha potuto nemmeno avviare la stagione invernale, inizia a mostrare i segni lasciati dietro di sé dalla pandemia sulle famiglie e le imprese. “La grande soddisfazione per i conti – ha evidenziato infatti il presidente Valorz – non ci fa dimenticare che il futuro potrebbe riservare sorprese sgradite, sia per gli effetti negativi della pandemia sull’economia locale, sia per la burocrazia e la vigilanza bancaria sempre più asfissianti. Tutti gli operatori del settore turistico e dell’indotto non stanno registrando alcuna entrata da alcuni mesi. A loro si aggiunge una lunga lista di lavoratori, dipendenti e in proprio, che da quest’inverno sono privi di reddito. La Cassa rurale oggi come in passato resterà in prima linea per assistere soci e clienti in questa fase così difficile, perché è il nostro dovere morale e il modo che abbiamo per vestire a pieno il nostro ruolo di piccola banca di comunità che è faro della mission cooperativa”.

La Cassa Rurale, quindi, sta cercando di sostenere l’economia della valle con tutti gli strumenti di cui dispone. Alle moratorie sui mutui (566 per 145 milioni di euro) si sono aggiunti i finanziamenti agevolati (154 per 14 milioni) e la rinegoziazione di molte posizioni. La rurale ha anche investito 323mila euro in beneficienza e sponsorizzazioni, e oltre 100mila euro alla sanità: 40mila euro all’Ospedale di Cles, 20mila euro ciascuno alla Casa di riposo di Malé e a quella di Pellizzano, 10mila all’Ospedale di Edolo e poi ancora alla Croce Rossa di Dimaro, al 118, alla Fondazione Ugo Silvestri.

Fondi che si sono andati a sommare ai tradizionali interventi a favore dei soci, come le assicurazioni gratuite (110mila euro), i premi allo studio (38mila), il sostegno allo sport (73mila), agli eventi di promozione del territorio (56mila) e a tanti altri capitoli. Un aiuto economico quantificato complessivamente in 700mila euro.

Negli ultimi anni, la Cassa Rurale ha anche messo a disposizione della comunità alcuni spazi di sua proprietà, per ospitare la sede degli Alpini di Vermiglio e il bar di Caldes. A questi, nel 2020, si sono aggiunti la sede degli Amici della Sierra Leone di Rabbi e il Coworking a Mezzana, un progetto innovativo che consente a tutti i lavoratori del territorio di poter usufruire di uffici attrezzati e connessi per lavorare da remoto senza necessità di andare fuori valle. 



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