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Biada: avanti con un gruppo coeso. Panizza: manca cultura. Sullo sfondo, il nodo di Castel Belasi (25)

dom 02 mag 2021 11:05 • By: Federica Chini

A poco più di sei mesi dalle elezioni comunali, NOS Magazine intraprende un viaggio tra i comuni delle valli del Noce, ascoltando le voci dell’amministrazione e, dove presente, della minoranza. Stavolta andiamo a Campodenno

CAMPODENNO. È stato un testa a testa alle scorse elezioni comunali di settembre tra la lista vincitrice capeggiata da Daniele Biada e quella avversaria guidata da Franco Panizza: la prima ha prevalso sulla seconda per soli 10 voti. La comunità della Bassa Valle è dunque divisa in due fazioni e le visioni sulla gestione della municipalità di maggioranza ed opposizione, a parte qualche punto di contatto, sono decisamente differenti. Il bilancio di previsione 2021-2023 è stato approvato proprio in questi giorni con il voto di astensione dell'opposizione. I rapporti oltretutto non sono certamente facilitati dalla perdurante ed emergenza sanitaria. A tal proposito, entrambi gli schieramenti auspicano un rapido ritorno alla normalità, che consenta di riprendere i contatti diretti, reciproci e con la cittadinanza.

Qual'è il bilancio di questi primi 6 mesi di amministrazione?

Biada. Sicuramente il Covid-19 ha avuto un certo peso, tuttavia io ho potuto contare sulla mia decennale esperienza come sindaco: la conoscenza delle normative nonché del funzionamento della struttura comunale è stata determinante per districarci in un contesto di emergenza mai visto prima, con parecchie criticità da affrontare, specialmente nel confronto con le esigenze della cittadinanza. Ora intendiamo proseguire un progetto iniziato da tempo e portare avanti delle opere avviate con un gruppo di maggioranza coeso e la collaborazione con la minoranza.

Panizza. A mio giudizio, c'è molto da lavorare per rendere attrattivo il nostro Comune: viviamo di lavori pubblici e non c'è alcuna visione di progettualità dal punto di vista sociale, economico e soprattutto culturale. L'emblema di questa situazione è Castel Belasi, ancora desolatamente vuoto. Campodenno rientra tra le municipalità più popolate della Val di Non, eppure siamo privi di moltissimi servizi importanti, tra i quali un centro di aggregazione giovanile e per la popolazione anziana, una palestra, un ristorante, solo per citarne qualcuno. Servizi che se presenti migliorano la qualità della vita insieme a validi progetti sociali e culturali. Non siamo un Comune disagiato, anzi: poche zone del Trentino sono così vicine ai punti di interessi strategici dell'area (l'altopiano della Paganella, il Parco Adamello Brenta...). Per non parlare della ricchezza del materiale umano che si traduce nelle numerose associazioni di volontariato, dell'offerta turistica e delle potenzialità inespresse di un territorio in cui non mancano preziosi beni culturali e storici, i quali devono ancora trovare un'adeguata valorizzazione. Latita un progetto di sviluppo, si preferisce andare avanti alla giornata.

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Quali sono i rapporti con la minoranza?

Biada. Al di là della campagna elettorale, i rapporti sono buoni, con un positivo confronto in consiglio comunale ed una minoranza coerente con i propri programmi. È fondamentale un clima di serenità in tal senso. Manca il contatto diretto per lo scambio di idee a causa della pandemia, che spero possa essere recuperato quanto prima: vedersi in videoconferenza non potrà mai sostituire l'incontro dal vivo.

Quali sono i rapporti con la maggioranza?

Panizza. Le restrizioni di sicurezza imposte non sono state d'aiuto, questo va detto. Persiste tuttavia un atteggiamento di chiusura nei nostri confronti ed alle nostre proposte, che corrispondono a quelle di metà della popolazione, basti pensare che non ci viene assegnato uno spazio sul notiziario comunale. Vorremmo andare oltre il mero ruolo di controllo, in ogni caso continueremo a fare la nostra parte con collaborazione e disponibilità, nonostante la scarsa condivisione. La mentalità di questa amministrazione è troppo pragmatica, al di fuori dell'ambito delle opere pubbliche (pur in tutta la loro crucialità) pare non siano disponibili risorse economiche per qualsivoglia iniziativa.  Abbiamo inoltre sollecitato una sinergia tra il mondo imprenditoriale e il volontariato per far fronte alle esigenze della cittadinanza durante l'emergenza Covid, risolta anche in questo caso in un nulla di fatto.

Sono stati raggiunti degli obiettivi in questo periodo?

Biada. È trascorso poco tempo dalle elezioni per parlare di obiettivi raggiunti, abbiamo appena approvato il bilancio di previsione.

Panizza. Più che di obiettivi, parlerei di passi indietro, nelle relazioni con i Comuni confinanti e con istituzioni. Per quanto riguarda il vicinato, quel che si è ottenuto è stato l'abbandono della gestione associata da parte di Denno, il che dovrebbe far riflettere molto. Siamo stati inoltre esclusi in qualità di rappresentanti dall'Azienda per il Turismo e dal Parco Naturale Adamello Brenta, segnali che indicano come Campodenno non sia inserito in un contesto territoriale più ampio, di vallata.

Le priorità in agenda?

Biada. In primis, definire una gestione di Castel Belasi, eventualmente stipulando una convenzione con l'Apt. Al momento stiamo ragionando sulla possibilità di realizzare un'installazione permanente che consenta l'allestimento di mostre a tema e sull'apertura nel castello di un archivio fotografico provinciale: a tale scopo, abbiamo avviato i contatti con la Sovrintendenza. Altro aspetto centrale, l'apertura del maniero ad eventi e cerimonie private a pagamento, che ci consentirebbero di coprire le spese per il suo mantenimento ammortizzando i costi. Sono in fase conclusiva i lavori per l'accessibilità della zona rustica del castello, altra zona deputata ad ospitare gli eventi insieme alla corte centrale, ma al coperto. Sul fronte delle opere pubbliche, oltre a terminare quanto iniziato nella precedente legislatura, stiamo investendo molto in sicurezza. Tra gli interventi più significativi rientrano la sistemazione del collettore delle acque bianche nella frazione di Termon, danneggiato dalla tempesta Vaia del 2018 (600.000 euro), la messa a punto di un marciapiede lungo il corso principale di Campodenno (1 milione di euro) e l'adeguamento alle normative antisismiche dell'edificio scolastico. Progettualità importanti che vorremmo condividere con la minoranza riguardano la realizzazione di una sala polifunzionale – quella di cui attualmente disponiamo è di proprietà della Cassa Rurale – e di una palestra. Necessitiamo inoltre di un punto di aggregazione, giovanile e non solo.

Panizza. È quanto mai urgente la posa della fibra ottica: realtà più piccole della nostra sono molto più aggiornate di noi. È inoltre fondamentale a nostro giudizio creare dei punti di riferimento e di aggregazione per ogni fascia di età e allestire una nuova sala polifunzionale o per lo meno rendere più funzionale per le attività culturali quella, misera, che abbiamo a disposizione. Come ho già detto, nel Comune mancano strutture di tipo sociale che incentivino la permanenza da noi, da cui deriverebbe uno sviluppo territoriale. Castel Belasi ha innumerevoli potenzialità, eppure non abbiamo ancora stabilito delle modalità per la sua fruizione. Dovremmo inoltre puntare di più sulla cultura, ma tutto ciò che esula dalle opere pubbliche non sembra interessare quest'amministrazione. Il pretesto adottato è sempre lo stesso: non ci sono soldi, eppure altrove, pur in un contesto di ristrettezze economiche, possono contare su risorse economiche adeguate. Molto può e deve essere fatto ancora, lo ribadisco, con la buona volontà ed uno sguardo al futuro, che per ora non ci sono. 



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