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Viabilità in alta Val di Non: nasce un comitato

sab 22 mag 2021 09:05 • Dalla redazione

Presieduto da Marino Fanti, chiede un masterplan per lo sviluppo della viabilità e della vivibilità

La progettata, finanziata e mai realizzata rotatoria di Dermulo

ALTA VAL DI NON. Lo sviluppo ed il futuro dei territori dell’Alta Val di Non e della Predaia non può prescindere dalla permanenza delle imprese nè tanto meno dalla vivibilità e dal rispetto della salute e dell’ambiente. E tutto ciò può essere garantito solo potendo contare su di una rete di viabilità adeguata alle moderne esigenze di cittadini ed impresa, sicurezza in primis. Questi concetti sono stati condivisi dai Sindaci dell’Alta Val di Non e di Predaia e dagli operatori economici che hanno dato vita al Comitato per la viabilità e la vivibilità dell’Alta Val di Non e della PredaiaIl Comitato presieduto da Marino Fanti, composto da imprenditori che operano sui settori dell’industria, dell’artigianato, della frutticoltura e della zootecnia e che rappresentano tutto il territorio, si è presentato ufficialmente agli amministratori nel corso di un proficuo dibattito.

Non è un caso che il Comitato abbia inserito il termine “vivibilità” nel suo atto costitutivo; l’obiettivo, infatti è quello costruire un modello di “società di montagna” dove artigianato, agricoltura e famiglie vivono il territorio in un contesto di coesione che è fattore primario di crescita e unica prospettiva di vitalità per il futuro. All’incontro erano presenti i primi cittadini Daniele Graziadei (Borgo d’Anaunia), Giuliana Cova (Predaia), Luca Fattor (Romeno), Luca Zini (Cavareno), Martin Slaifer Ziller (Sanzeno), Marco Battisti (Ronzone), Carlo Polastri (Dambel), Giuliano Marches ( Amblar Don) e Emanuela Abram (Sarnonico.

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Nei loro interventi hanno condiviso le istanze del Comitato a partire dalla necessità di porre mano ad uno studio generale che analizzi i nodi problematici della viabilità attuale individuando una soluzione definitiva. Una sorta di “masterplan” di zona che definisca un percorso ideale e ponga delle priorità di intervento; nodo principale, prioritario ed essenziale, condiviso da tutti, resta quello di Dermulo, porta dell’Alta Valle, ma anche di gran parte della Val di Non e della Val di Sole. Un piano – è stato detto - che individui poi soluzioni che consentano di risolvere i punti critici del tratto della SS 43 Dir Dermulo – Fondo, rappresentati dalla tortuosità del tracciato e dal gravoso problema dell’attraversamento di diversi centri abitati reso sempre meno sostenibile dall’aumento consistente di traffico pesante. Per il nodo Dermulo, il presidente Marino Fanti, il Vice Presidente Luigi Sartori e via via tutti i presenti hanno condiviso la necessità di superare il progetto esistente che già da diverse parti è stato oggetto di riserve per la sua funzionalità e di puntare su una soluzione nuova, più funzionale anche al disegno complessivo. In questo senso, dall’incontro è emersa chiara la volontà di formalizzare da subito un accordo che consenta di procedere ad un incarico per la stesura del piano.

Piano che si basa su tre elementi essenziali: la percorribilità e funzionalità alle moderne esigenze; la vivibilità e la sicurezza dei centri abitati oggi interessati da un traffico, anche pesante, insostenibile. Indicativa in questo la rilevazione operata dal comune di Cavareno: attraverso le telecamere di sicurezza, nella giornata del 2 aprile scorso si è contato il transito di circa 3500 veicoli. Infine, massima attenzione all’ambiente ed al paesaggio, oltre che al contenuto consumo di suolo agricolo e boschivo; i prati ed i boschi sono elementi caratteristici del territorio ed è quindi essenziale operare nell’ottica della maggior tutela possibile. Le moderne tecnologie possono offrire soluzioni capaci di tener conto di questi tre aspetti ma è necessario puntare ad un progetto ambizioso: il comitato conta sulla sensibilità del Governo Provinciale.



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