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Donne e lavoro: i numeri del Trentino

mar 08 mar 2022 11:03 • Dalla redazione

Presentati ieri alcuni dati frutto di una recente analisi sulla presenza della donna sul mercato del lavoro

(ph. liberopensiero.eu)

TRENTO. Laura Pedron, dirigente generale del Dipartimento sviluppo economico, ricerca e lavoro della Pat, ha analizzato la presenza della donna sul mercato del lavoro e presentato alcuni dati relativi al Trentino. Nel terzo trimestre del 2021 la percentuale delle donne occupate in provincia di Trento si è attestata al 63,7%, l’analogo indicatore maschile raggiunge il 77,6% cosicché il divario di genere risulta di 13,9 punti percentuali. In valore assoluto questo quadro corrisponde a 136.979 occupati maschi e a 110.341 occupate. Il tasso di disoccupazione femminile, che anche in questo caso risulta peggiore di quello maschile (al 3,0%), è del 5,0%. Le persone in cerca di occupazione di genere femminile sono 5.777 e i disoccupati maschi 4.167. L’effetto rimbalzo in uscita dalla fase più acuta della pandemia, premia la componente femminile che, precedentemente, è stata peraltro la più colpita dalla crisi.

Nel terzo trimestre del 2020 occupazione e disoccupazione hanno tenuto nettamente meglio per i maschi mentre le femmine hanno peggiorato la loro condizione sul mercato del lavoro rispetto ad entrambi questi indicatori.

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Da notare che il 40,2% delle donne che lavorano in Trentino fornisce la propria prestazione professionale con un orario ridotto: questa opzione lavorativa consente alle donne una migliore conciliazione dei tempi di lavoro e non lavoro, ma le penalizza sul versante retributivo, in prospettiva anche sul piano pensionistico e non di rado nella stessa crescita professionale e di carriera. Tra gli occupati di genere maschile il part-time pesa il 6,7%. 

Con riferimento alla tipologia contrattuale emerge un ulteriore dato di debolezza: lavorano con un contratto a termine il 21,2% delle donne dipendenti (più di 1 su 5) a fronte del 16,2% dei maschi. Il fenomeno della precarietà raggiunge la quota maggiore tra i giovani 15-34enni e ancora una volta le ragazze risultano le più penalizzate: sono a termine il 40,0% delle dipendenti di questa fascia d’età contro il 32,2% dei maschi.

Infine una prospettiva sullo sviluppo delle carriere femminili: il Trentino ha 71 dirigenti donna, posizionandosi al 29° posto in Italia, ma c'è da dire che negli ultimi anni e con la pandemia il dato ha mostrato una significativa crescita. La Provincia, in coordinamento con Agenzia del Lavoro e Trentino Sviluppo, ha attivato un programma di interventi per creare condizioni di stimolo e incentivazione che portino quanto più possibile le donne nel mercato del lavoro. Ad esempio con interventi legati alla formazione e alla conciliazione vita-lavoro, allo smart working e attraverso il piano di accompagnamento al lavoro e formazione (GOL).


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