mer 30 mar 2022 16:03 • Dalla redazione
A Revò l'appuntamento annuale della Condotta del Noce
REVÃ’. Si è tenuta presso la cantina El Zeremia di Revò l"Assemblea annuale della Condotta del Noce, l"espressione dell"Associazione Slow Food che fa riferimento alle Valli di Non e di Sole.
Immancabile il ricordo di Andrea Paternoster, socio fondatore della Condotta. "Nel solco del suo pensiero "“ afferma Antonio Maini, attuale fiduciario "“ manteniamo viva la volontà di orientare le nostre pratiche ai principi che hanno sempre ispirato Andrea e che si coniugano con le linee di pensiero di Slow Food nazionale ed internazionale, orientando nostre pratiche locali ai grandi temi del cambiamento climatico ed ambientale, della rilevanza della produzione e della biodiversità , della responsabilità sociale diffusa".
In concomitanza all"Assemblea è arrivata anche la conferma dall"Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo in riferimento alla dedica di un"aula didattica ad Andrea Paternoster.
"Il nostro impegno "“ continua Maini "“ è ben inserito nella filosofia Slow Food: promuovere la "cultura del cibo" come elemento essenziale di consapevolezza e valorizzazione della produzione territoriale, promuovere i valori della resistenza, intesa come obiettivo della giusta corresponsione economica e promuovere lo sviluppo di una sana economia locale basata anche sulla visione dell"enogastronomia come elemento dalla forte attrattiva turistica che possa aprire a nuovi sbocchi occupazionali".
L"attività della Condotta è inoltre strettamente legata ai progetti di ambito regionale: presente in Assemblea anche il Portavoce regionale Tommaso Martini il quale ha illustrato l"evento che si terrà a Trento a fine maggio: anteprima Terra Madre che vedrà mercati della terra, laboratori del gusto e momenti di riflessione sulle tematiche legate alle Terre Alte.
La Condotta è inoltre impegnata nel mantenimento dei presidi locali, il Casolét della Valle di Sole, il Trentingrana d"alpeggio e la razza Grigio Alpina.
Nell"occasione Lorenzo Zadra ha presentato il Maor, vitigno a uva bianca presente in zona da molti secoli ed ora da lui recuperato e che ricorda la rilevanza storica della viticoltura nelle Valli del Noce.