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Ambrosi: perchè mettere a gare le concessioni idroelettriche?

mar 05 apr 2022 13:04 • Dalla redazione

Dibattito in consiglio provinciale: secondo Ambrosi ciò avviene contrariamente sia alle norme che alla volontà manifestate dagli altri stati membri dell’Unione Europea

La centrale sulla Vermigliana e nel riquadro, Alessia Ambrosi

TRENTO. Concessioni idroelettriche in gara protagoniste del question time stamattina in consiglio provinciale. Alessia Ambrosi (Fratelli d’Italia) ha chiesto alla Giunta di conoscere le ragioni della volontà di mettere a gara le concessioni idroelettriche, contrariamente sia alle norme che alla volontà manifestate dagli altri stati membri dell’Unione Europea.

L’assessore Mario Tonina, condividendo l’esigenza di salvaguardare l’utilizzo dell’acqua del Trentino a fini idroelettrici da speculazioni o cattive gestioni avulse dal nostro territorio, ha ricordato il suo intervento durante le audizioni della decima Commissione del Senato sul ddl sulla concorrenza.

Ddl che contiene una norma riferita alle concessioni idroelettriche, su cui è stato proposto un emendamento volto ad allineare le scadenza previste dallo Statuto speciale del Trentino Alto Adige in materia di concessioni di Gdi, con quelle previste dall’ordinamento nazionale e fissato al 31 luglio 2024. Tonina ha ricordato di aver spiegato alla Commissione del Senato le ragioni per cui questo termine è eccessivamente ravvicinato.

Elektrodemo

Proseguendo, ha spiegato che tenuto conto del mutato quadro anche europeo volto a concretizzare un piano di disponibilità di energia elettrica meno dipendente da fonti esterne all’Ue e più orientato ad un mix di generazione di energia da fonte rinnovabile, a livello nazionale si dovrebbe privilegiare una rimodulazione in aumento delle attuali durate delle concessioni idroelettriche a fronte dell’implementazione da parte degli operatori di piani di investimento straordinari che potrebbero incrementare la vita tecnica utile di questi asset (destinati ad entrare nel patrimonio pubblico regionale e provinciale alla scadenza delle concessioni stesse) e migliorare l’inserimento ambientale degli stessi con indubbie ricadute positive sui territori anche in termini economici e occupazionali.

Nel caso della Provincia – ha proseguito Tonina – la rimodulazione richiesta potrebbe essere oggetto di “rinegoziazione dei rapporti concessori” delle concessioni vigenti. Questo – ha aggiunto l’assessore – anche tenuto conto del ruolo svolto da Dolomiti Energia che ha prodotto ricadute sul nostro territorio. Quindi la Provincia propone una riassegnazione delle concessioni che, pur nel rispetto dei principi europei di libero mercato, favorisca o comunque non ostacoli nel breve-medio periodo lo sviluppo e il potenziamento delle infrastrutture energetiche in Trentino. Le strutture provinciali sono in ogni caso tenute in questa fase a dare piena attuazione al quadro normativo vigente, a partire dall’articolo 13 dello Statuto di autonomia e dalla relativa disciplina provinciale, laddove la riassegnazione prevede modalità anche diverse dalla gara e volte ancor più alla valorizzazione di profili di tutela ambientale e territoriale.

La consigliera Ambrosi ha replicato che la centrale di Vermiglio era stata data alla comunità locale come ristoro dai danni subiti nell’ultima guerra mondiale. Sarebbe quindi grave mettere a gara la concessione per la gestione di una centrale come questa.



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