mer 01 giu 2022 16:06 • Dalla redazione
Le segnalazioni riportate su una mappa online. Le norme di comportamento per ridurre le possibilità di incontri ravvicinati
TRENTO. Una mappa (qui) permette di conoscere le aree del Trentino in cui è stata segnalata la presenza di femmine di orso accompagnate da piccoli dell’anno: in questo momento, sono sei le cucciolate di cui è stata accertata la presenza. L’iniziativa è promossa dal Servizio faunistico, nell’ambito della campagna di informazione della Provincia autonoma di Trento. Sapere in anticipo se la zona in cui si intende effettuare un’escursione è in quel periodo nota per essere frequentata da femmine con cuccioli, può essere infatti utile per avere maggiore consapevolezza su come comportarsi. Va da sé che è da evitare assolutamente la ricerca e l’avvicinamento agli orsi per avvistarli o filmarli: un comportamento potenzialmente pericoloso e che viene sanzionato quale molestia o inseguimento alla fauna selvatica.
Eventuali comportamenti aggressivi in occasione di
incontri ravvicinati possono verificarsi in concomitanza di determinati fattori
predisponenti. Tra questi, la presenza di cuccioli accompagnati dalla madre è
il più comune.
Questo non significa, ovviamente, che ogni femmina ed ogni incontro scatenino
reazioni aggressive; al contrario la maggior parte degli orsi fugge
immediatamente dopo avere percepito la presenza umana.
Tuttavia, è possibile
che sorprendere un’orsa con cuccioli a breve distanza (per esempio perché ci si
muove velocemente, in silenzio e magari contro vento), possa provocare una
reazione improvvisa e automatica di paura da parte del plantigrado, che può
sfociare in aggressività volta alla difesa dei propri piccoli.
Per evitare incontri a sorpresa con gli orsi è utile fare del rumore ogni tanto
(ad esempio parlare ad alta voce) soprattutto se si è soli ed in boschi chiusi,
con scarsa visibilità. È inoltre importante ricordarsi di tenere il proprio
cane al guinzaglio quando ci si muove in zone di presenza del plantigrado. Se
il cane è libero c’è il rischio che rincorra un orso, disturbandolo o
attaccandolo, e che lo porti poi verso di noi nel tornare indietro in cerca di
protezione.
L’invito non è certo quello di rinunciare a frequentare le aree indicate nella
mappa, ma di ricordarsi che, soprattutto in esse, è importante muoversi in modo
che la nostra presenza possa essere percepita con buon anticipo dal
plantigrado, facendo dunque rumore, soprattutto in aree dove l’animale può
faticare a sentirci o fiutarci per tempo.
La mappa viene aggiornata progressivamente da inizio primavera, in base alle
informazioni raccolte e verificate. Le possibili aree di presenza di orse
accompagnate da cucciolate, sono rappresentate con un cerchio di 4 chilometri
di diametro attorno al punto della segnalazione, alla luce delle normali
capacità di spostamento delle stesse nel periodo primaverile e di inizio
estate. Nei mesi successivi le capacità di spostamento delle femmine con i
piccoli aumentano notevolmente, fino ad interessare lunghe distanze e dunque le
localizzazioni originarie perdono progressivamente di significato. Va peraltro
precisato che ciascun cerchio presente nella mappa non rappresenta una
cucciolata diversa ma una segnalazione. Le restanti aree in mappa, senza
cerchi, non possono comunque dirsi con certezza prive di femmine con piccoli,
perché il quadro delle segnalazioni si compone gradualmente nel tempo e non è
detto comunque sia del tutto esaustivo, per i limiti legati ad ogni sistema di
monitoraggio.
In questo momento, come si può evincere dalla mappa, sono sei le cucciolate segnalate,
una delle quali è relativa all’orsa JJ4, come noto oggetto di un'ordinanza di
rimozione da parte del presidente della Provincia a seguito dell’aggressione a
due persone avvenuta due anni fa sul Monte Peller, mentre era in compagnia di
cuccioli dell’anno. L’ordinanza in questione è stata, come noto, annullata in
sede giudiziaria.