Skin ADV

«Piano di Tutela delle Acque, trascurati i cambiamenti climatici e nessun coinvolgimento»

gio 07 lug 2022 16:07 • Dalla redazione

Il Comitato Permanente per la difesa delle acque del Trentino presenta le osservazioni al documento varato dalla Provincia

Il fiume Noce, per anni mira di appetiti economici (foto di Sandro de Manincor)

TRENTO. “La Provincia Autonoma di Trento non ha in alcun modo attuato misure utili a coinvolgere la cittadinanza. Scegliendo una via già ampiamente battuta in passato, non si sono svolte serate informative sul territorio né tanto meno si sono organizzati percorsi partecipativi sulle tematiche connesse alla risorsa idrica, occasioni che avrebbero certamente permesso un maggiore confronto pubblico e una mobilitazione delle preziose risorse intellettuali ed esperienziali della cittadinanza trentina”. Lo dice il Comitato Permanente per la difesa delle acque del Trentino che oggi ha presentato alla stampa le proprie osservazioni al nuovo Piano di Tutela delle Acque che regolerà la gestione della risorsa nel corso dei prossimi anni. Dopo un lungo preambolo sul metodo di lavoro adottato per la presentazione delle osservazioni e sulla necessità di un cambio di paradigma, che porti a un “coinvolgimento sistematico e strutturato della popolazione residente in Trentino” su alcuni temi d’interesse generale, gli attivisti entrano nel merito dell’analisi del documento che giudicano improntato perlopiù al valore economico della risorsa acqua rispetto a quello ambientale. Una dicotomia, evidenziano, “a tratti ferrea, dissennata e ampiamente superata in letteratura scientifica, tra ciò che permette di “fare cassa”, come ad esempio l’idroelettrico, e il presunto scarso valore monetario di un ambiente acquatico in salute, utile solo ai principi di conservazione della biodiversità e di mantenimento delle aspettative estetiche e paesaggistiche dei turisti”. Così come, si precisa, poca rilevanza è stata data al cambiamento climatico che, scrivono, “si è preferito invece liquidare con una sorta di indefinito ‘i dati sono preoccupanti, dovremmo adottare misure radicali di revisione dei nostri paradigmi di uso e consumo, ma comunque se ne parlerà più avanti’”. Date le premesse, il comitato chiede quindi che

  • sia attivato un processo di consultazione e coinvolgimento in progetti concreti di tutta la popolazione trentina, secondo criteri funzionalmente rappresentativi ed efficaci sul territorio
  • sia avviato un processo di confronto con realtà al di fuori della Provincia di Trento ma con elementi comuni al nostro territorio, in Italia e in Europa, per individuare approcci alternativi allo sviluppo del nostro prezioso territorio
  • sia avviato un processo di informazione e formazione della popolazione, sia in età scolare che adulta, sulla transizione verde
  • siano promossi, definiti e messi in opera progetti di sviluppo del territorio che abbraccino la sostenibilità in tutte e tre le sue declinazioni: economica, sociale e ambientale. In particolare, si porta all’attenzione della Provincia lo strumento del “contratto di fiume”, che può essere definito come un atto di impegno condiviso da parte di diversi soggetti pubblici e privati a vario titolo interessati ai corsi d’acqua e ai sistemi idrografici a questi connessi, e che dal punto di vista amministrativo si configura come un processo di programmazione negoziata.
  • siano istituiti vincoli molto più stringenti sulla ripartizione degli introiti economici derivanti dall’idroelettrico a favore di interventi di riqualificazione ambientale
  • siano chiaramente definiti e resi noti i termini di realizzazione degli interventi, già individuati dagli Organi competenti, per l’ammodernamento e l’adeguamento del ciclo integrato delle acque
  • sia declinato in azioni specifiche l’obiettivo, citato nella relazione di sintesi, “introdurre nuovi modelli di gestione della risorsa idrica mediante la revisione del DMV e DE in funzione delle variazioni di portata che potrebbero derivare dagli effetti del cambiamento climatico, l’aggiornamento delle procedure di rinnovo o riassegnazione delle concessioni di derivazione, l’aggiornamento degli strumenti di prevenzione, previsione e allertamento
  • sia declinato in azioni specifiche l’obiettivo, citato nella relazione di sintesi, “proteggere e aumentare l’integrità ecologica e la resilienza degli ecosistemi acquatici attraverso l’applicazione di “nature-based solutions” (NBSs), la gestione oculata di bacini artificiali e di reti di fossi agricoli”
  • sia declinato in azioni specifiche l’obiettivo, citato nella relazione di sintesi “misure per l’agricoltura: ulteriore potenziamento per la diffusione di sistemi di irrigazione ad alta efficienza; sviluppo e potenziamento delle interconnessioni delle reti irrigue; introduzione nei piani della gestione integrata del rischio legato al degrado del suolo e della siccità; formazione tecnica”
  • siano prese in considerazione dagli uffici competenti le osservazioni fornite all’interno di questo documento
  • sia garantito un accesso più ampio e facile ai dati che riguardano tutti gli ambiti della gestione delle acque in Trentino. Avere dati insufficienti o di bassa qualità non permette nessun tipo di analisi seria ed esaustiva.



Riproduzione riservata ©

indietro