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Paura delle donne prete

dom 11 dic 2022 11:12 • By: Renato Pellegrini

La fatica della Chiesa a staccarsi da una tradizione patriarcale

VALLI DEL NOCE. Pare dunque che il problema della donna-prete sia inammissibile per il papa e per la Chiesa. Ma troppe cose sono inammissibili solo perché non si ha il coraggio di andare fino in fondo nell’analisi dei testi delle Scritture. E non si vuol capire che anche la sensibilità degli uomini e delle donne potrebbe insegnare qualcosa su quel Dio che si dice sempre presente ad accompagnare le persone nel loro cammino nel mondo.

Molte donne e molti uomini in Germania ritengono assolutamente un fatto positivo che una donna possa accedere al sacerdozio. Ma papa Francesco stoppa sul nascere ogni confronto. Ricorda che la Chiesa è fondata su due colonne: Pietro e Maria, la Madonna. In altre parole: da una parte c’è Pietro, il capo degli apostoli, attorno al quale si fonda tutta la struttura maschilista della Chiesa, dove chi ha una qualche responsabilità deve essere maschio. Dall’altra parte c’è Maria, e cioè la presenza delle donne, che rendono la Chiesa sposa e madre. Il papa ha preso questa spiegazione esegetica dal teologo Hans Urs von Balthasar, che nel 1988 Giovanni Paolo II avrebbe voluto creare cardinale. Non fu però possibile, perché morì il giorno prima di ricevere la porpora. Queste affermazioni di Francesco hanno suscitato non poche perplessità. Ad esempio la suora Virginia Saldanha, una teologa originaria dell’India e nota in tutta l’Asia, ha definito senza mezzi termini “disturbanti” quelle parole del pontefice.

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E ha ricordato che Gesù non ha istituito nessun sacerdozio, ma solo dei “ministeri”, ossia dei “servizi” per la comunità ecclesiale, ai quali potevano accedere sia uomini che donne.

Ci si potrebbe poi porre una domanda: non è fuori luogo che siano solo e sempre gli uomini a decidere cosa possono o non possono fare le donne nella Chiesa? Le dirette interessate devono solo tacere? La teologia più seria vede Maria inserita nella crisi patriarcale ebraica provocata da Gesù. Leggiamo in Mc 3,21-31-35: Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; poiché dicevano: «È fuori di sé». Giunsero sua madre e i suoi fratelli e, stando fuori, lo mandarono a chiamare. Tutto attorno era seduta la folla e gli dissero: «Ecco tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle sono fuori e ti cercano». Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Girando lo sguardo su quelli che gli stavano seduti attorno, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre».

In soli cinque versetti il narratore condensa il processo evolutivo del personaggio che prende le mosse da una posizione scontata, patriarcale e obbligata, nei confronti del figlio considerato pazzo, e arriva a una posizione frutto di una libera scelta, rivoluzionaria rispetto a un grande pilastro della società e della religione israelitica. A partire da questa crisi, Maria progredisce fino a entrare a far parte, non sappiamo se in modo costante o solo sporadicamente, del gruppo delle donne che seguono Gesù e aderiscono al suo progetto. A partire da un modo d’intendere la tradizione religiosa ebraica l’attuazione del progetto divino si pone in alternativa alla famiglia israelitica e alle sue implicazioni. Il breve racconto di Mc 6,1-6 (Non è costui il carpentiere, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle non stanno qui da noi?») e i due momenti pasquali della presenza delle donne alla crocifissione (15,40-41) e al sepolcro vuoto (16,1-8) confermano l’ipotesi di questa evoluzione. E dunque perché il magistero della Chiesa non riesce a distaccarsi da una tradizione che si riduce a un ripetere sempre le stesse parole anche se ormai incomprensibili per i più? Sarà comunque assai difficile chiudere, magari con un intervento autoritario del papa, il dibattito su un problema così importante e sentito. Esso sarà accalorato, e scuoterà lo “status quo” del papato e dell’intera Chiesa cattolica. A partire dal cammino sinodale della chiesa di Germania.



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