gio 19 gen 2023 11:01 • Dalla redazione
Si discute sulla gestione dei grandi carnivori e la revisione della normativa statale per l’immissione nelle acque del Trentino di specie ittiche tradizionali, ma considerate alloctone
TRENTO. La gestione dei grandi carnivori e la revisione della normativa statale per l’immissione nelle acque del Trentino di specie ittiche tradizionali, ma considerate alloctone. Sono stati questi i due temi centrali sotto il profilo della sicurezza e dello sviluppo del territorio montano, che sono stati al centro del confronto che si è tenuto al Ministero dell'Ambiente tra il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, l’assessore provinciale all’agricoltura, foreste, caccia e pesca Giulia Zanotelli (collegata in videoconferenza) e il sottosegretario all'ambiente e della sicurezza energetica, Claudio Barbaro. Presente anche il dirigente generale del Dipartimento Protezione civile, foreste e fauna, Raffaele De Col.
Un appuntamento che ha confermato la sintonia tra i Governi provinciale e nazionale sulle questioni sul tappeto, dando nuovo impulso alla definizione di soluzioni concrete.
“Per quanto riguarda i grandi carnivori - ha spiegato
l’assessore Zanotelli -, l’obiettivo è quello di avviare entro i prossimi mesi
il nuovo progetto sperimentale per la gestione del lupo in caso di situazioni
critiche. A tal fine, il Trentino sta collaborando con Ispra per la messa a
punto di un Piano ad hoc che vede coinvolto anche il Muse". Guardando invece
all’impiego dello spray anti-orso da fornire al personale del Corpo forestale
trentino a garanzia della propria incolumità, il percorso di confronto
proseguirà coinvolgendo anche i Ministeri della Salute e dell’Interno.
Sul fronte della fauna ittica, sono state ribadite le istanze che l’assessore
ha condiviso con il mondo della pesca trentino. L’immissione di alcune specie
considerate non autoctone (come trota fario, iridea e coregone) è stata
indicata come necessaria per motivi ambientali, sociali ed economici in una
terra in cui i pescatori garantiscono la cura e la manutenzione dei laghi e dei
corsi d’acqua. Il Trentino ha espresso un proprio rappresentante tecnico in
seno al Nucleo di valutazione nazionale, nel quale vengono discusse le istanze
dei territori per la risoluzione della problematica attraverso lo Studio del
rischio. L’obiettivo è quindi quello di far venir meno i vincoli ad oggi
esistenti e quindi procedere con la gestione che il Trentino ha storicamente
portato avanti.