mer 15 mar 2023 15:03 • By: Giulia Colangeli
Anya, russo-americana, racconta un punto di vista inedito sulla vita in valle e pone l"attenzione su ciò che non deve essere dato per scontato
VAL DI SOLE. Che la Val di Sole sia ambita meta di vacanza non è un mistero; che sia anche teatro di trasferimenti, in piccola ma consistente parte, dal Sud e dall"estero, non stupisce. Ciò che sorprende è la scelta della giovane Anya: russa di origini e americana per adozione, ha studiato permacultura, yoga, è un"appassionata e curiosa viaggiatrice. Dopo anni in giro per gli Stati Uniti e il mondo, ha deciso di fermarsi in valle e godere delle sue bellezze.
La prima cosa che potrebbe venire in mente ai lettori è"¦ come sei finita in Val di Sole?
Nell"estate 2021 mi trovavo in Toscana, a soffrire per il caldo estremo, quando una mia amica del Ghana, il cui marito ha origini solandre da parte di un genitore e nonese da parte dell"altro, mi ha proposto di andare a trovarla. Così sono salita e qui mi sono detta: che meraviglia! Qui è dove voglio stare. Chi ha bisogno della Toscana?
E ti sei stabilita subito?
La prima volta sono rimasta sei settimane, ma poi ho
dovuto lasciare il Paese perché ero già in viaggio da tre mesi e il mio visto
stava scadendo. Sono ripartita a Ottobre. Ho sempre girato molto, da quando i
miei mi hanno portata (e poi cresciuta) negli Stati Uniti: ho vissuto per un
po" sulla East Coast, mi sono trasferita in California, poi ancora in Islanda,
trasferendomi ogni sei mesi circa in un posto nuovo. Quando a Ottobre 2021 sono
tornata a New York ho deciso di prendermi del tempo, e un ritiro di
meditazione, per cercare di capire cosa fare realmente della mia vita, dove
trasferirmi. Mi sono detta: "ma sì, provo a tornare in Italia, in Val di Sole
per qualche mese, e vediamo se riesco a capire".
Una volta tornata, era il 22 Febbraio, dopo una settimana dal mio arrivo c"è
stato un momento di crisi: "ma che sto facendo qua?" mi chiedevo. Era la fine
dell"inverno, non c"erano molte distrazioni e mi sentivo persa"¦ poi ho trovato
Mary.
Chi è Mary?
Mary è la mia cagnolina. Quando l"ho conosciuta stava vivendo in una pessima situazione, i suoi precedenti padroni la tenevano in un garage, chiusa in gabbia. Così l"ho adottata, è entrata a far parte della mia vita e adesso non riuscirei a immaginare un luogo migliore di questo dove crescerla. L"indecisione iniziale è sparita nel momento in cui ho trovato lei, e sono rimasta in valle.
Cosa ami di più di questi luoghi e della tua vita qui?
Credo che ciò che preferisco di questa parte di mondo è il senso della comunità . Certo, la natura è meravigliosa, i sentieri e tutto il resto.
Ma lo dico anche ai miei amici americani: quando cammino per il paese o semplicemente porto Mary a fare una passeggiata, tutti mi salutano. Quando vado in palestra vedo che quando qualcuno entra o esce, tutti dicono "ciao" o "arrivederci". Quando vado al bar e riconosco persone con cui magari non ci siamo mai ufficialmente presentati, comunque non manca mai il saluto. A volte ci si invita a vicenda per un bicchiere, un aperitivo, una cena dell"ultimo minuto: c"è un calore nelle persone che non ho mai sperimentato a New York o in giro per gli States. Qui non mi sento sola, e a New York ci si sente soli anche in mezzo alla gente: tutti impegnati, tutti di corsa, per organizzare una serata insieme bisogna aprire l"agenda con sei mesi di anticipo. Riflettevo, inoltre, che qui è davvero facile distinguere i turisti dai locali: i turisti camminano a testa bassa, o rimangono concentrati sulle loro cose, un po" come nelle grandi città . Da quando Mary è con me ho conosciuto sempre più persone e so per certo che quando usciamo a fare una passeggiata, lei incontra sempre i suoi amici cani e ha l"opportunità di giocare.
C"è qualcosa che non ti piace, o che ti crea difficoltà ? Per esempio: la lingua?
Forse"¦ ciò che ha richiesto un po" di tempo prima che mi
abituassi è il fatto che tra mezzogiorno e le tre tutto è chiuso, non c"è quasi
nessuno in giro: da New York a Pellizzano c"è stato un bel salto. La mia parte
preferita della zona però è ancora Monclassico, dove ho abitato l"anno scorso:
lo scorcio sul resto della valle è così ampio, mi piace il paese, tutto davvero
bello.
Con la lingua posso ritenermi fortunata: conosco molte persone che parlano un
ottimo inglese, non mi turba troppo la barriera linguistica. Sto studiando
l"italiano, e forse un domani riuscirò a portare avanti una conversazione
completa con i miei amici di qua. Tutti mi chiedono come abbia fatto a
trasferirmi qui da New York"¦ io rispondo: ho fatto avanti e indietro da New
York almeno quattro volte, ne ho abbastanza. Mi piace la vita tranquilla, mi
piace entrare nei negozi e riconoscere le persone. C"è qualcosa di speciale
nella familiarità . Poi c"è il rovescio della medaglia ovviamente: se fossi nata
e cresciuta qui e tutti avessero saputo tutto di me, non l"avrei gradito.
Ti manca qualcosa dei tuoi altri viaggi, degli altri luoghi in cui hai vissuto?
Forse mi manca andare a ballare. Ma sto tanto bene in ogni caso. Ciò che più di ogni altra cosa amo, e che non ho mai avuto negli Stati Uniti, è la sicurezza. Qui non ho paura di girare da sola o di passeggiare la notte. Quando vivevo in Connecticut, nonostante le vaste aree rurali e un po" isolate, non me la sentivo di girare in totale solitudine; qui è tutta un"altra cosa. Forse, banalmente, non ci sono tante persone folli quante se ne sentono in America. E poi ci si conosce tutti in Val di Sole, è una dimensione così ristretta. Se qui lascio Mary senza guinzaglio, gioca con gli altri cani; negli Stati Uniti una signora mi ha fermata e ha chiamato la polizia.
Parlando invece di salute e benessere"¦
Ah, prima di tutto: l"acqua! L"acqua qui è qualcosa di
estremamente prezioso, scorre pulita e potabile dal rubinetto, per me è
assurdo, in America i miei genitori devono mettere mille filtri per renderla
bevibile! Anche in Croazia ho riscontrato lo stesso problema. L"unico altro
paese in cui ho trovato un"acqua tanto buona è stato l"Islanda. Non è affatto
una cosa scontata. Anche i miei capelli ringraziano.
A volte penso a Mary, che ha vissuto in valle per tutta la vita e che è stata
abituata a un"ottima acqua: chissà cosa avrà pensato quando in America dovevo
darle l"acqua imbottigliata"¦ (Ride, ndr). Un"altra cosa che ho apprezzato tanto della cultura
italiana in generale, che secondo me si riflette molto nella salute del singolo
e della famiglia, è l"abitudine a sedersi a tavola e mangiare tutti insieme.
Hai deciso quanto vorresti rimanere? Hai qualche progetto interessante in cantiere?
Devo tornare in America quando scade il mio visto, quindi a fine anno"¦ e poi penso di continuare a rinnovarlo. Per il resto"¦ beh, sto lavorando a un progettino che porti le persone ad essere più connesse. Ovviamente in Val di Sole non è il problema più grande, niente a che vedere con le città , ma nonostante ciò mi spezza il cuore vedere così tanti giovanissimi bere, bere molto. Comprendo che per ragazzi e ragazze questo debba sembrare un luogo, passami il termine, "noioso", privo di distrazioni ed eventi o movida cittadina. Ma il problema del bere, a prescindere dalla Val di Sole, è così tanto diffuso tra i giovani"¦ Non conosco la valle abbastanza bene, nella permacultura ho imparato che prima di agire, in qualsiasi ambiente, necessario è prima osservare, conoscere, imparare. Ed è ciò che sto facendo ogni giorno per poter mettere le mie capacità e i miei intenti al servizio della comunità . Spero di poterlo fare presto.