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Il Corpo Volontari Valle di Non - Cles promuove 19 allievi soccorritori

gio 25 mag 2023 09:05 • By: Elena Gabardi

Si è concluso il 41° corso di Primo Soccorso e Trasporto Infermi dell’organizzazione di volontariato di Cles

CLES. Si è concluso il 41° corso di Primo Soccorso e Trasporto Infermi dell’organizzazione di volontariato di Cles, che fornisce servizi di urgenza ed emergenza sanitaria integrativi o sostitutivi in convenzione con Trentino Emergenza 118.

Dei 24 discenti in 19 hanno superato le prove scritte e pratiche, ora potranno completare la formazione con un tirocinio di almeno 28 ore in ambulanza, finalizzato ad entrare attivamente nell’associazione come allievi soccorritori.

Il corso partito il 9 gennaio ha visto impegnati gli aspiranti volontari in 60 ore di lezioni teoriche e pratiche secondo le direttive provinciali in materia, con docenti medici ed infermieri del sistema Trentino Emergenza e gli istruttori provinciali del Corpo Volontari Valle di Non, sotto la direzione del dottor Carlo Valduga ed il coordinamento dell’infermiera Orietta Fedrizzi.

«La nostra associazione conta 114 soci e socie in attività di soccorso sanitario, sociale e umanitario – spiega il presidente del corpo volontari Cristian De Zordo, - ed è convenzionata con Trentino Emergenza 118 per il servizio di urgenza emergenza e trasporto sanitario programmato, quasi dalla nascita nel 1982. Il corso si svolge annualmente, ad eccezione del 2021 a causa della pandemia da Covid-19».

Sono stati mesi difficili?

«È stato un periodo di grande incertezza, ma la nostra attività è andata avanti anche in supporto alla Croce Rossa nella consegna di pacchi e medicinali a domicilio.

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In seguito è emerso lo stato di bisogno di chi, a causa di una rete famigliare o sociale debole, rinunciava a visite mediche o cure, perché il trasporto non è garantito dall’azienda sanitaria se non per le situazioni di gravità che necessitano dell’ambulanza. A dicembre 2020 è quindi nato il progetto KIAma in collaborazione con la casa automobilistica KIA Italia, che ha fornito in comodato d’uso gratuito delle vetture alle associazioni che garantissero il servizio sul territorio. In Trentino siamo solo noi (in convenzione con i Servizi Sociali della Comunità della Val di Non che segnalano le necessità) e la Croce Rossa in Valsugana. All’inizio avevamo una macchina, ora sono due che ci permettono di eseguire circa 350 uscite all’anno con una trentina di volontari. Praticamente tutti i giorni. Oltre al servizio di pronto intervento in convenzione con Trentino Emergenza 118, reperibilità notturna, servizio trasporto sanitario, assistenza a manifestazioni sportive ed eventi pubblici, viaggi sanitari e umanitari con sei ambulanze, due auto sanitarie, un furgone ed un mezzo per eventi di gravità maggiore, in caso di numero elevato di feriti».

I nuovi allievi non avranno di che annoiarsi.

«L’obiettivo dei nostri corsi di formazione, che sono gratuiti, è di far acquisire le conoscenze teoriche e le abilità pratiche necessarie a prestare soccorso in situazioni di emergenza o urgenza, ma non tutti entreranno nel corpo volontari o saliranno sulle ambulanze. È comunque un investimento vincente in termini di informazione e formazione ai cittadini, a presidio e tutela del territorio e del tessuto sociale».

La nuova normativa del Terzo Settore pone alcune incognite per le associazioni di volontari?

«La legge del Terzo Settore non prevede le attività programmate di trasporto nell’ambito del volontariato sanitario. Parallelamente la nuova legge sugli appalti impone che qualsiasi materiale o servizio acquisito dall’ente pubblico debba essere selezionato tramite gara d’appalto. Questo significa che in futuro l’azienda sanitaria potrà avvalersi delle organizzazioni di volontariato tramite un affidamento diretto, senza cioè una gara di appalto, solo per i servizi di urgenza ed emergenza sanitaria, purché vengano rispettati criteri di economicità ed altri parametri. Nel 2020 (ultimo dato utile di raffronto) l’attività svolta in provincia dalle associazioni di volontariato di questo comparto è stata pari a circa 10/11 milioni di euro, circa la metà per l’attività programmata di trasporto. In base a questi importi i servizi di trasporto programmati dovranno essere aggiudicati tramite bando di gara europeo».  

Incognite che lecitamente pongono dubbi sull’effettiva convenienza di tali scelte: per la qualità, l’efficacia e la capillarità dei servizi e, non da ultimo, per il valore aggiunto di una risorsa vitale per il territorio come il volontariato locale.



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