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Piove e la floricoltura si allaga

gio 02 nov 2023 10:11 • By: Giulia Colangeli

Mancano canali di scolo efficaci per il drenaggio dell’acqua. Pirovano: ‘Chi ci deve pensare?’

COMMEZZADURA. L’ennesima ondata di maltempo sta causando ingenti danni anche nelle valli: e come molte aree site lungo fiume, anche la Floricoltura Val di Sole di Commezzadura è allagata.

Il copione è sempre lo stesso e basta una giornata di pioggia, violenta e ininterrotta, affinché la situazione precipiti.

“Quando si accumula, abbiamo tutta l'acqua di questa piana che è leggermente in pendenza” spiega Maurizio Pirovano, proprietario dell’azienda: “Noi ovviamente puliamo e sistemiamo come possiamo il nostro pezzo ma ci sono posti che non vengono mai drenati. Il flusso è rallentato e quando piove noi siamo in acqua”.

Se basta una giornata a mostrare i primi centimetri ricoprire il pavimento delle serre, quando le piogge insistono per più giorni l’acqua arriva all’altezza delle caviglie e le supera. Se non fosse per le pompe in funzione e piccoli accorgimenti, il ristagno provocherebbe più danni di quelli che già causa.

Graziadei maggio

“L’acqua viene fermata dalla ferrovia, su un livello più alto e costruita senza scarichi” prosegue Pirovano: “Restiamo in acqua ogni volta almeno due giorni, tra l’altro inquinata da piombo e idrocarburi che arrivano direttamente dalla statale, e questo si ripete spesso, soprattutto in inverno”.

Le pompe non bastano, laddove la fragile condizione idrogeologica - e l’assenza di canali di scolo efficaci - non permette all’acqua di defluire e ne favorisce il reflusso dalla falda stessa; l’unico canale evidente, sottostante il livello della ferrovia, risulta un groviglio di erbe infestanti non curato e non pulito del demanio pubblico.

“Abbiamo messo reti dove potevamo, gestiamo il nostro spazio come riusciamo ma il fosso a bordo strada è cieco” aggiunge: “Una volta sfociava nel Noce, adesso non solo ci passa la ferrovia ma non viene neanche tenuto pulito. Chi dovrebbe occuparsi della manutenzione? L’Amministrazione comunale, la provincia o quale ente pubblico?”.

Con anche venti centimetri d’acqua a sommergere il pavimento delle serre il danno più difficile da gestire riguarda le coltivazioni: il livello di umidità che permane - alterato dalla presenza d’acqua - aumenta la possibilità di danni ai fiori.

“Per non parlare dei cavi elettrici che finiscono in acqua, delle cisterne del gasolio per il riscaldamento. Siamo venuti qua coscienti di quello che c’era sotto” conclude Pirovano “ma quello che già farebbe un minimo di differenza sarebbe la manutenzione ordinaria. Le pompe in nostro possesso sono solo palliativi, che spostano il problema e non lo risolvono. Con Vaia l’acqua era rimasta fissa per giorni interi, avevamo perso tutti i crisantemi con la statale chiusa. Poi, in una notte era stato pulito il fosso per far defluire l’acqua e non farla andare nel sottopasso della ferrovia…”.

 



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