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Il tumore alla parotide si cura con i robot

sab 10 feb 2024 15:02 • Dalla redazione

Al Santa Chiara di Trento l’innovativo intervento dell’equipe di otorinolaringoiatria

TRENTO. È delle scorse settimane un innovativo intervento di chirurgia robotica dell’equipe di otorinolaringoiatria dell’Ospedale Santa Chiara di Trento per l’asportazione di un tumore del lobo profondo della ghiandola parotide. Una tipologia di intervento realizzata in pochissimi centri italiani.

Tutte le fasi dell’intervento sono state realizzate tramite l’uso del robot da Vinci che ha permesso di operare con estrema precisione una regione anatomica particolarmente delicata per le strette connessioni con il nervo facciale, l’arteria carotide e la vena giugulare. Rispetto alla tecnica tradizionale, l’uso del robot ha comportato una minore invasività e un minor trauma delle zone vicine all’area operata. L’intervento è stato effettuato dall’équipe di otorinolaringoiatria diretta da Ottavio Piccin, in collaborazione con gli anestesisti diretti da Giacomo Bellani.

L’intervento chirurgico tradizionale al lobo profondo della ghiandola parotide, soprattutto per la rimozione di voluminose neoplasie come in questo caso, richiede spesso una osteotomia (recisione) dell’osso mandibolare che può dare diverse complicanze sia funzionali, sia estetiche. L’utilizzo del robot ha consentito un recupero più rapido, minor dolore post operatorio e una durata limitata della degenza in ospedale, permettendo al paziente di rientrare rapidamente a casa e di riprendere le normali attività quotidiane.

Nell’ambito dell’otorinolaringoiatria la tecnica robotica può essere utilizzata anche per la cura dei tumori maligni dell’orofaringe e anche per il trattamento di pazienti affetti da apnea ostruttiva del sonno. Per intervenire efficacemente in casi complessi come questo, è stato necessario un lavoro di equipe che prevede la compresenza di diverse figure professionali mediche e infermieristiche tutte di alto livello, come l’ospedale Santa Chiara può offrire.



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