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Ariège e Val di Sole, una rete dei territori a presenza orso

mer 06 mar 2024 16:03 • By: Lorena Stablum

In Comunità di valle, una delegazione francese incontra i rappresentanti solandri per scambiare esperienze sulla gestione dei grandi carnivori

MALÉ. Lavorare insieme, fare rete, imparare dalle reciproche esperienze per essere più forti e riuscire a portare le istanze della montagna in sede europea. Questa mattina, 6 marzo 2024, a Malé nella sala assemblee della Comunità della Valle di Sole i rappresentanti del territorio solandro e una nutrita delegazione di Ariège nei Pirenei francesi si sono trovati per discutere di una questione che le accomuna: la presenza e quindi al gestione dei grandi carnivori, in particolare dell’orso.

L’incontro è stato promosso dal Comitato Insieme per Andrea Papi, che già qualche mese fa era stato contattato dai francesi per capire meglio quanto stava avvenendo in valle e come ci si stava muovendo a livello politico e normativo per arginare un problema esploso all’indomani della morte di Andrea Papi. “Siamo grati per questa occasione di confronto – ha commentato in apertura il presidente Pierantonio Cristoforetti -. Solo unendo le voci degli abitanti delle terre alte potremo ottenere qualche risultato”. E le voci della montagna solandra intervenute sono state numerose: da quelle provenienti dalle istituzioni, a quelle del mondo agricolo, fino a quelle del settore turistico ed economico. Tutte hanno portato la difficoltà di una convivenza che si fa via via più difficoltosa con, però, un nuovo dato che è stato accolto favorevolmente: l’approvazione del disegno di legge Failoni. Attento, interessato e molto curioso il pubblico francese che ha fatto numerose domande ai relatori. 

L’incontro si è aperto con i saluti iniziali di Carlo Papi, il papà di Andrea, e del presidente della Comunità della Valle di Sole e sindaco di Rabbi Lorenzo Cicolini, che ha ricordato le difficoltà da parte delle amministrazioni comunali a intervenire sulla gestione dell’orso e le paure che la popolazione sta vivendo.

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“Oltre ai limiti istituzionali e di competenza che abbiamo come sindaci – ha affermato Cicolini – ci siamo trovati anche a doverci scontrare con una mentalità animalista che esalta il valore della biodiversità a discapito dell’uomo”. Il consigliere di Fratelli d’Italia Carlo Daldoss, portando i saluti del Consiglio provinciale, ha definito sbagliato il Progetto Life Ursus, perché non andava fatto in valli abitate. “La provincia – ha aggiunto – sta lavorando presso il Ministero affinché si possa ottenere una deroga alla direttiva Habitat finalizzata al contenimento del numero degli orsi”.

Nutrito il gruppo dei rappresentanti del mondo agricolo e zootecnico con il presidente del Caseificio Presanella Diego Fezzi, Saverio Franceschi, titolare di un agriturismo a Cavizzana e gestore di malga, il presidente del Consorzio Santa Apollonia Luca Bendetti e il presidente degli Allevatori della Val di Sole Lorenzo Andreotti: gli interventi si sono focalizzati sul tema delle protezioni (“la nostra orografia non consente di proteggere il pascolo con recinti elettrificati”), cani da guardiania (“che possono creare problemi maggiori dell’orso”), degli indennizzi e dei danni indiretti causati dalla presenza di grandi carnivori. Il presidente dell’associazione Apicoltori della Val di Sole Francesco Moratti si è auspicato l’introduzione di Beehaus a protezione delle arnie, mentre il presidente di Coldiretti Val di Sole Flavio Flessati ha ricordato l’importante ruolo di presidio e tutela di territorio svolto da allevatori e contadini, che "sono i veri giardinieri del territorio".

Sergio Albasini, membro del Comitato Asuc del Trentino, ha illustrato ai cugini francesi la gestione della montagna trentina in base a usi civici e proprietà collettive. Giampaolo Fedrizzi ha portato quindi la posizione dei cacciatori, evidenziando come l’associazione operi a tutela della fauna e della biodiversità senza peraltro accennare alla controversa questione dell’utilizzo delle mangiatoie, che secondo gli animalisti sono un fattore che contribuisce a creare orsi confidenti. 

Infine il turismo. Il presidente dell’Apt della Val di Sole Luciano Rizzi ha presentato i numeri in calo del turismo estivo della valle: il movimento, nell’estate 2023, è diminuito dell’8% rispetto al 4% dell’ambito provinciale con un 3-4% in meno imputabile alla presenza dell’orso. “Certamente, l’abbattimento dell’orso pericoloso eseguito dalla Provincia – ha affermato Rizzi – ha un messaggio psicologico positivo sul turista. È evidente che il rischio zero si ha solo in presenza di zero orsi. Se ciò non è fattibile gli abitanti della valle, quelli residenti e quelli temporanei, vanno messi in sicurezza. A riprova che l’orso non è un fattore di attrazione per il turista c’è il fatto che né l’Apt della Val di Sole ne Trentino Marketing hanno mai usato l’immagine dell’orso per fare promozione”. 

Sul tema della comunicazione e dell’informazione è intervenuto il presidente dell’Asat e di Trentino Marketing Gianni Battaiola, che ha evidenziato come dopo la morte di Andrea ci si sia interrogati su quali azioni mettere in atto e su cosa e come comunicare. “Ora, abbiamo ricevuto dal nuovo governo provinciale – ha terminato Battaiola – un incarico ufficiale per studiare e realizzare attività di comunicazione e informazione sugli abitanti e sui turisti”. 



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