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Protagoniste del Novecento

dom 30 mag 2021 12:05 • By: Alberto Mosca

Un libro racconta la storia di 33 trentine: 3 dalle valli del Noce

VALLI DEL NOCE. Trentatré biografie dedicate alle figure femminili nella storia, nelle arti, nelle scienze e nella società, nate in Trentino o che hanno attraversato nei secoli la nostra provincia. Biografie raccolte in un volumetto pubblicato dal Consiglio della Provincia autonoma di Trento e dalla Commissione provinciale Pari Opportunità tra donna e uomo, con l’Università di Trento e il Centro Studi interdisciplinari Genere. In esso sono illustrate le storie di alcune donne provenienti dalle valli di Non e di Sole.

Come Beatrice “Bice” Rizzi (Rabbi, 1894 – Trento, 1982) che, conclusi gli studi a Vienna, si avvicinò agli ambienti irredentisti, venendo arrestata e condannata prima a morte e poi a 10 anni di prigione. Liberata dopo la guerra, si impegna nel fare e raccontare la storia, dedicandosi al Museo del Risorgimento, il cui nome sarà da lei mutato in Museo del Risorgimento e della Lotta per la Libertà e che ora è la Fondazione Museo Storico del Trentino.

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Rizzi fu infatti antifascista, contro il regime, le leggi razziali e l’alleanza con la Germania nazista.  

Abbiamo poi Elisabetta “Elsa” Conci (Trento, 1895 – Mollaro, 1965), insegnante impegnata a favore dell’istruzione dei bambini meno abbienti. Prima fascista, abbandonò il partito dopo le leggi razziali; nel dopoguerra fu tra le fondatrici della Democrazia Cristiana, ma soprattutto, nel 1946 entrò a far parte dell’Assemblea Costituente della Repubblica Italiana, scrivendo con altre gli articoli 29, 37 e 51. Eletta in Parlamento, vi rimase fino alla morte; fu cofondatrice e presidente della European Union of Women.

Un’altra donna protagonista della politica italiana fu Maria de Unterrichter Jervolino (Ossana, 1902 – Roma, 1975): dopo gli studi a Roma entra in politica nell’area cattolica, diventando la prima presidente della Fuci femminile. Trasferitasi a Napoli a seguito del marito, anch’ella venne eletta nel 1946 all’Assemblea Costituente, entrando nella commissione per i Trattati internazionali e assistendo Alcide Degasperi nella stipula dell’accordo De Gasperi – Gruber. Attiva nella promozione di politiche di uguaglianza di diritti tra uomo e donna, si impegnò per l’approvazione della legge Merlin che condannava la prostituzione e il suo sfruttamento; sostenne Maria Montessori e il suo metodo educativo, tanto da diventare presidente dell’Opera Nazionale Montessori. 



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