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Il clima di domani

sab 18 nov 2023 09:11 • Dalla redazione

Temperature medie in aumento e numero di giorni con neve al suolo in diminuzione sulle Alpi

ROVERETO. Temperature medie annuali in aumento almeno fino al 2050 con un incremento medio atteso di circa 1 grado al 2023 e tra 1 e 2 gradi nel 2050. Ondate di calore in crescita sia per quanto riguarda la frequenza che per intensità e precipitazioni che, se non cambiano per quantità totale annua, aumentano di intensità con fenomeni intensi più frequenti e con un probabile aumento dei periodi di siccità. In calo, poi, sulle Alpi, il numero di giorni con neve al suolo. È questo lo scenario climatico preliminare di temperature e precipitazioni delineato per il Trentino da DICAM e Università degli Studi di Trento e illustrato questa mattina, 17 novembre 2023, durante la prima sessione del Festivalmeteorologia che si è tenuta al Palazzetto dello Sport di Rovereto. Previsioni che, oltre a confermare il cambiamento climatico, rendono imprescindibile l’attuazione di strategie e adattamento. Ecco che la Provincia autonoma di Trento è già partita per elaborare una strategia che garantirà uno strumento di riferimento futuro per affrontare l’emergenza climatica.

“Stiamo lavorando già dal 2020 al programma di lavoro trentino Clima 2021-2023 che è il programma che ci porterà ad approvare auspicabilmente nel corso del 2024 una strategia provinciale di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici – commenta Lavinia Laiti di APPA, l’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente della Provincia autonoma di Trento che ha curato l’incontro dedicato alla COP 2024 -. In questo lavoro siamo supportati da tutte le altre strutture della Provincia di Trento, riunite all’interno del tavolo provinciale di coordinamento azione sui cambiamenti pratici, ma anche in maniera molto preziosa dagli enti che fanno ricerca sul territorio: l’Università di Trento, Fondazione Mach, Fondazione Kessler, Muse e Hub Innovazione Trentino ci supportano proprio sul fronte dell’approfondimento tecnico scientifico. Le attività si svolgono per l’individuazione delle misure di adattamento e di mitigazione che andranno a finire nella strategia, ma allo stesso tempo siamo molto attivi sul fronte sia dell'educazione ambientale che dell'informazione e della comunicazione sul tema dei cambiamenti climatici”. I risultati preliminari, evidenzia Laiti, riguardano per ora i settori della gestione delle risorse idriche, il mondo dell'agricoltura, dell'allevamento, gli ecosistemi e gli impatti dei cambiamenti climatici sul mondo della salute con alcune strategie già definite consultabili nel documento di sintesi pubblicato ad agosto 2023 e che si può trovare sul sito www.climatrentino.it.

“Per quanto riguarda le attività più centrate sulla comunicazione – conclude Laiti - invito invece a partecipare all’evento di lunedì 20 novembre che si terrà al Muse che riguarda il percorso di avvicinamento alla Coop 28, la conferenza ONU sul clima. Parteciperemo alla conferenza con un gruppo di giovani trentini che vi prendono parte come osservatori”. E proprio sui giovani si è focalizzata l’attenzione della sessione del mattino del Festival che è iniziata con l’illustrazione del progetto “Citizen Science con le Scuole per salvaguardare e valorizzare i dati climatici”.

Moderata da Maurizio Maugeri (Università di Milano), la sessione ha presentato le diverse iniziative avviate a livello nazionale per la valorizzazione della Citizen Science (attività finalizzate alla ricerca scientifica a cui partecipano tutti i cittadini) e per il recupero dei molti dati meteorologici raccolti nel passato e ancora oggi confinati in archivi cartacei. Dati che digitalizzati e opportunamente organizzati permetteranno di effettuare una dettagliata ricostruzione del clima del passato della nostra penisola e, quindi, studiarne tendenze e variabilità.



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