ven 29 dic 2023 09:12 • Dalla redazione
11.500 reperti geologici digitalizzati e messi online grazie a un progetto co-finanziato dal “Fondo per la Cultura” del Ministero della Cultura
TRENTO. Si chiama GEOdi ed è un progetto del
MUSE Museo delle Scienze di Trento, cofinanziato dal “Fondo per la Cultura” del
Ministero della Cultura che ha permesso di digitalizzare e rendere
accessibili online le schede di 11.500 reperti, parte del patrimonio
geologico e mineralogico del MUSE e della sede territoriale del Museo Geologico
delle Dolomiti a Predazzo. Con l’obiettivo di valorizzare le proprie collezioni
e renderle davvero patrimonio collettivo, il progetto ha supportato le azioni
di inventariazione, geolocalizzazione e messa a disposizione virtuale dei
reperti, oltre allo sviluppo di una serie di azioni di comunicazione che il
museo rende disponibili in questi giorni. Oltre a un video, a inizio 2024
saranno pubblicati 10 podcast dedicati alla divulgazione geologica per
l’infanzia e un’esperienza virtuale in 3D fruibile presso il museo tramite
visori.
Obiettivo del progetto, che ha avuto una durata complessiva di sedici mesi, è stimolare la conoscenza e l’interesse per il mondo della mineralogia e della petrografia nei suoi diversi aspetti di geodiversità, fornendo strumenti interpretativi e valorizzando il patrimonio geo-mineralogico del territorio. Ora i dati geolocalizzati verranno trasferiti anche al portale europeo GeoCASe.eu, che raccoglie 1.700.000 record di minerali, rocce e fossili provenienti da 212 paesi differenti e appartenenti alle collezioni di Scienze della Terra dei più importanti musei europei.
Trasformati in “Digital extended specimens”, i campioni conservati nei musei possono essere fruiti dalle ricercatrici e dai ricercatori di tutto il mondo, così come da appassionati e curiosi, divenendo veramente patrimonio pubblico.
Le collezioni interessate dal progetto sono state: la Collezione mineralogica generale che comprende 6.200 campioni provenienti principalmente dalla nostra regione e raccolti a partire dal tardo Settecento; la Collezione Miniere, che comprende una significativa campionatura di mineralizzazioni (730 campioni) relativa ai lavori di ricerca compiuti in più di 70 miniere e giacimenti siti in Trentino-Alto Adige e in altre aree del Nord Italia; la Collezione petrografica generale, con 1.500 campioni provenienti da tutto il territorio trentino (per la maggior parte proveniente dalle ricerche del geologo Giovanni Battista Trener a cui si sono aggiunti successivamente numerosi campioni rappresentativi della diversità litologica del Trentino); la Collezione petrografica Augusto Sourdeau, una preziosa raccolta di valore storico, scientifico ed estetico, composta da 1.500 campioni levigati di rocce provenienti dall’ex Impero austro-ungarico, assemblata dal barone Augusto Sourdeau e ceduta al Museo nel 1925; la Collezione mineralogica e la Collezione petrografica del Museo Geologico delle Dolomiti, che riuniscono 1.500 campioni provenienti prevalentemente dai territori dolomitici circostanti e ne descrivono compiutamente la ricchezza e la varietà geologica; sono state assemblate grazie all’attività di ricerca condotta dal Museo a partire dagli anni '70 e alle numerose donazioni di collezionisti e appassionati.