sab 17 feb 2024 17:02 • Dalla redazione
Tradizionale commemorazione oggi a Mantova
MANTOVA. “La storia offre sempre insegnamenti ed il messaggio che Andreas Hofer ci ha lasciato rimane attuale più che mai, oltre che monito per continuare a coltivare la pace, il rispetto e la collaborazione fra popoli”. Con queste parole l’assessore provinciale Simone Marchiori commenta la tradizionale commemorazione di Andreas Hofer a Mantova, città dove è stato giustiziato 214 anni fa. La cerimonia ha visto due momenti ufficiali: il primo dove Hofer venne giustiziato a Cittadella, presso Porta Giulia, nel parco dedicato al patriota sudtirolese dove è ubicato anche il sito espositivo "Spazio Andreas Hofer". Il secondo momento, dopo la sfilata per le vie del centro storico, si è svolto nel cortile del palazzo d'Arco dove Hofer venne processato e condannato a morte.
All'evento, organizzato dalla Federazione Schützen del Sudtirolo, ha partecipato una folta rappresentanza di Schützen trentini, più di un centinaio capeggiati dal comandante Enzo Cestari.
Calorosa l'accoglienza della città di Mantova con numerosi cittadini ad
applaudire gli Schützen e la Musikkapelle. In particolare a spendersi per la
riuscita dell'evento, già da numerosi anni, il presidente del Consiglio
comunale Massimo Allegretti e il
Presidente dell'associazione porta Giulia, Paolo
Predella
Presenti anche numerose autorità civili della Regione fra cui il sindaco di
Calliano, Lorenzo Conci e il sindaco
di Salorno Roland Lazzeri che ha
anche portato ai presenti il saluto della sua amministrazione.
Padre Christoph, cappellano degli
schützen sudtirolesi, durante l'omelia, ha ricordato l'importanza delle
tradizioni, purché siano ben radicate in ciascuna persona, per evitare che
siano solo delle belle facciate destinate a crollare.
A margine della cerimonia l’assessore Marchiori ha rivolto un pensiero a tutti
coloro che, anche ai giorni nostri, come Andreas Hofer, danno la vita per la
propria terra, in maniera disinteressata. “Fortunatamente viviamo in una terra
in cui, anche grazie all'autonomia, non è più necessario morire per difendere i
propri ideali. Ma abbiamo la responsabilità, ancora più forte, di agire
culturalmente e politicamente per fare un modo che la memoria storia e le
tradizioni non vengano dimenticate e che sempre più la popolazione dei tre
territori sia consapevole dell'importanza e dell'unicità dei sistemi di
autogoverno in una chiave euroregionale”.