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Delegazione francese: ‘Sull’orso decide lo stato. Le comunità locali possono fare poco o nulla’

mer 06 mar 2024 17:03 • By: L.S.

Per la comunità di Ariège su Pirenei una giornata di studio: ‘Siamo qui per capire e imparare’

MALÉ. Una popolazione di una sessantina di esemplari su un territorio di 5 mila chilometri quadrati e manco a dirlo i problemi sono gli stessi. Le inefficienze, si potrebbe dire, anche. La presenza dell’orso, anche ad Ariège, comunità nei Pirenei francesi in questi giorni in visita in Val di Sole, crea disagi, difficoltà, polarizzazioni tra pro e contro l’orso molto simili a ciò che sta vivendo la popolazione solandra. Anche in Francia, come in Val di Sole, gli orsi sono stati reintrodotti al fine di tutelare e conservare una specie in via d’estinzione. Come per il Trentino gli esemplari sono stati portati dalla Slovenia. Con la contrarietà degli abitanti dell’area interessata.

“Siamo venuti in Trentino per capire cosa state facendo e come evitare situazioni potenzialmente molto pericolose" evidenzia Francis Dejean, Directeur des Services Généraux du Conseil Départemental de l'Ariège (direttore dei servizi generali del consiglio dipartimentale dell'Ariège).

Graziadei maggio

Ma come si sta gestendo la situazione oltralpe? “Tutte le misure sulla gestione dell’orso sono di competenza statale - spiega Francis Dejean -. Attualmente la posizione dello Stato è che la presenza di orsi non sta creando problemi, che tutto va bene, che non c’è nessun pericolo. La collettività che abita la zona e la Provincia sa che non è così. Stiamo lavorando sulla dispersione degli esemplari e la legittima difesa, perché gli allevatori possano sparare per intimidire gli animali. Abbiamo gli stessi problemi di convivenza che vivete qui in Val di Sole – aggiunge -. I cani da guardiania e i recinti elettrificati non sono sufficienti ad arginare il fenomeno”.

Se le somiglianze sono parecchie, ci sono però alcune differenze: le mangiatoie sono vietate, esiste un supporto psicologico per gli allevatori che hanno subito dei danni da grande carnivori così come non è possibile chiedere la dispersione se non si sono attuate misure di prevenzione. Sul territorio, dice ancora Francis Dejean, non sono posizionati cassonetti anti intrusione per gli orsi così come si fa poca comunicazione: “Si informa il minimo indispensabile – racconta –. Rispetto alla Val di Sole, la popolazione locale ha meno paura dell’orso. Si teme che iniziando a informare possa crescere la paura”.

L’obiettivo anche per i francesi è il contenimento del numero degli orsi presenti sul territorio con la possibilità di cacciare gli esemplari problematici. “Difficilmente si potrà agire sulla direttiva Habitat perché l’opinione pubblica francese è favorevole alla reintroduzione dell’orso” conclude il direttore.



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