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‘L’Apt Val di Non è responsabile dei suoi marchi’

mer 10 apr 2024 10:04 • Dalla redazione

L’assessore Failoni risponde all’interrogazione della consigliera Coppola sul contrassegno territoriale concesso al formaggio prodotto nel caseificio di Coredo

TRENTO. “Possiamo verificare quanto accaduto, ma l’Apt è un soggetto privato e quindi è autonomamente responsabile del suo marchio”. Risponde così l’assessore al turismo Roberto Failoni all’interrogazione della consigliera di Alleanza Verdi Sinistra Lucia Coppola che ha chiesto di togliere il marchio dell’Apt Val di Non al Caseificio di Coredo, dove è stato prodotto il formaggio a latte crudo contaminato dal batterio dell’escherechia coli e responsabile dell’intossicazione di un bambino di Coredo, caduto in stato neurovegetativo a 4 anni per averne mangiato un pezzetto.

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L’assessore Failoni ha risposto ricordando che le Apt sono soggetti privati a forma giuridica societaria a cui sono attribuite attività di interesse generale. “I marchi Apt - ha aggiunto - si configurano come marchi di impresa che identificano i prodotti/servizi per distinguerli da quelli della concorrenza. È sicuramente nell’interesse della Provincia - ha affermato - prestare la massima attenzione affinché le iniziative poste in essere dai territori caratterizzino uno sviluppo positivo dell'immagine, della qualità e dell’offerta dei prodotti. Tramite Trentino Marketing, ha detto ancora, si può affrontare e verificare quanto accaduto. Tutto ciò, ha concluso, tenendo conto che l’Apt ha natura privatistica e che per specifici marchi di prodotto ne è autonomamente titolare e responsabile.

Coppola ha evidenziato che da parte della Provincia dovrebbe esserci una forte stigmatizzazione per ciò che ha caratterizzato una grave mancanza di attenzione e sensibilità di una vita umana gravemente compromessa e dei destini di un bimbo, della sua famiglia e della comunità che la sta sostenendo.

 

 



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