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Val di Sole, bene le imprese ma cala il potere d’acquisto delle famiglie

sab 20 apr 2024 13:04 • By: Lorena Stablum

Per la Cassa rurale solandra un utile netto pari a 12 milioni di euro

MALÉ. Un utile netto di oltre 12 milioni di euro, una raccolta complessiva pari a 860.484 milioni e 8,5 milioni di euro di interessi attivi con gli impieghi lordi verso la clientela a 315.776 milioni. Sono i numeri del bilancio 2023 che la Cassa rurale Val di Sole presenterà ai soci nell’assemblea convocata per sabato 4 maggio al centro congressi “Alla sosta dell’imperatore” di Folgarida (alle 16).

Indicatori che, come sottolinea il presidente Claudio Valorz nel notiziario distribuito ai soci in questi giorni, attestano la buona “salute economica” della Val di Sole. Con il 70% delle intermediazioni finanziarie gestite sul territorio della valle, l’istituto di credito cooperativo solandro rappresenta a buon diritto un importante termometro dell’economia locale. “La Val di Sole è una piccola oasi felice o per lo meno sta vivendo un momento favorevole rispetto a un andamento generale non del tutto positivo” evidenzia infatti Valorz dovuto a un turismo che è stato positivo per tutto il 2023 e che chiude una stagione invernale che è probabilmente la migliore di sempre, a un comparto artigianale che ha saputo soddisfare tutte le commesse, e a un settore agricolo che nel 2023 ha registrato liquidazioni discrete.

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Il rafforzamento delle imprese (ad eccezione del commercio che sta vivendo un momento di sofferenza) non incide però, o lo fa solo marginalmente, sul benessere economico delle famiglie che vedono portare a casa stipendi e salari rimasti pressoché invariati in un periodo in cui l’inflazione ha ridotto la capacità di spesa a fronte di un aumento generalizzato dei prezzi, di un incremento del costo dei servizi e di un rialzo dei tassi d’interesse. “Purtroppo – aggiunge il presidente - si sta ampliando la forbice tra chi ha buone disponibilità e chi ne ha meno e pian piano si sta erodendo il cosiddetto benessere diffuso. È una situazione che non va assolutamente sottovalutata perché alla lunga la diminuzione della capacità di spesa delle famiglie andrà a influenzare negativamente l’equilibrio dell’intero sistema economico”.

Sul “piano industriale” la Cassa rurale invece va molto bene, realizzando performance decisamente importanti. Un indicatore su tutti, l’utile netto di 12.468 milioni che cresce di oltre 4 milioni rispetto al 2022 (+50,85%) grazie alla gestione degli NPL (le partite anomale) e all’investimento delle liquidità che nel 2023 ha prodotto interessi sui titoli per circa 8,5 milioni di euro. La raccolta complessiva, quindi, aumenta di 59.519 euro (+7,43%) toccando quota 860.484 milioni, la raccolta diretta si attesta a 513.084 milioni in aumento rispetto ai 511.888 euro del 2022 (+0,23%) e la raccolta indiretta evidenzia un aumento pari a 58.324 milioni (+20,18%) che determina un volume di 347.401 milioni. Al 31 dicembre 2023 gli impieghi totali lordi verso la clientela sono pari a 315.776 milioni in calo di 11.144 milioni rispetto a fine 2022 (-3,41%): il forte rallentamento dei prestiti bancari - sia verso le famiglie che nei confronti delle imprese - è dovuto al repentino aumento dei tassi da parte della Banca Centrale Europea. Anche nel 2023 è proseguita l’analisi del portafoglio con un’ulteriore riduzione dello stock complessivo dei crediti deteriorati.

L’assemblea di maggio, oltre ad approvare il bilancio e altre adempienze, dovrà provvedere all’elezione di tre membri del consiglio di amministrazione e un componente supplente del collegio sindacale. 



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