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Siccità, è scongiurata?

dom 28 mag 2023 08:05 • By: Giacomo Poletti

La pioggia di maggio dona sollievo al territorio ma come stanno davvero le nostre riserve di acqua?

Ma la siccità è finita? Viene da chiederselo dopo un maggio finalmente di pioggia generosa. Certo è difficile cancellare con un colpo di spugna in pochi giorni un deficit nato da quasi due anni di precipitazioni molto scarse. La situazione è migliorata, non c’è dubbio: ma per capire quanto, diamo un’occhiata ai dati meteorologici. Perché sono molti i distinguo da fare.

Partiamo da maggio, intanto. Ad oggi (sera del 26 maggio, lo scriviamo perché è probabile che pioverà nuovamente a breve) a Cles il mese ha visto 115,2 millimetri di pioggia, quasi uguali peraltro ai 116,4 millimetri di Malé. La media storica per i due centri sarebbe rispettivamente di 107,4 e 86,3 millimetri; quindi sì, lo possiamo dire: a maggio ha piovuto più del normale ma soprattutto nell’alto bacino del Noce, più che in val di Non. Le anomalie positive sono più evidenti infatti a Malé. Ma se proviamo ad allargare la prospettiva a tutto il 2023 scopriamo che il deficit si è ridotto, ma tutto sommato in parte permane. L’anno ha visto infatti per ora 181,0 millimetri a Cles e 207,2 a Malé: rispettivamente il 53,1% e 75,0% delle piogge normali secondo la media 1981-2010. Attenzione, quindi: siamo ancora lontani dal colmare il gap di quest’anno. Per dire, mancano all’appello oltre 160 millimetri solo a Cles. Il lago di Santa Giustina ha recuperato livello (il pelo d’acqua oggi è a 508 metri sul livello del mare, sarebbe normale essere sui 510 metri) ma questo dato va preso con cautela perché come noto siamo di fronte a un bacino dal regime quasi del tutto artificiale, su cui influisce pesantemente la gestione dei deflussi, che come noto sono stati oculatamente contingentati proprio per far fronte alla prossima estate.

Ma torniamo alle “nostre” piogge e allarghiamo l’orizzonte ancora più in là nel tempo. Scopriamo che dal 1° gennaio 2022 ad oggi, cioè negli ultimi 17 mesi, a Cles sono caduti – dati rilevati da Meteotrentino a Maso Maiano – appena 762,2 millimetri contro i 1349,2 attesi: si tratta di una carenza notevole visto il periodo lungo, è caduto infatti solo il 56,7% di quanto atteso. A Malé la situazione è di poco migliore grazie ai temporali estivi del 2022 e agli ultimi eventi generosi: in 17 mesi sono arrivati 839,2 millimetri, il 76,5% dei 1096,5 medi storici. I numeri come sempre parlano chiaro: manca ancora parecchia acqua per rientrare in una situazione di normalità per le falde profonde. Per sorridere, potremmo paragonarci a una persona che sta mangiando assai poco da un paio d’anni e che oggi si è pappata due bei piattoni di pastasciutta: nell’immediato si sente sazia, ma di certo resta ancora magra!

Le nostre falde, oggi, sono così: se quelle superficiali hanno mostrato netti segni di ripresa, quelle profonde necessitano di tempi più lunghi e sono ancora lontane da una situazione di normalità. Un esempio sui tempi di uscita dalle siccità lo dà il lago di Garda: negli ultimi 40 giorni è risalito di ben 37 centimetri (1 cm al giorno circa) ma resta tutt’ora sotto la media per 30 centimetri. Con calma – sperando nell’assenza di fenomeni intensi e problematici – dovrà quindi piovere ancora un po’ per colmare la carenza idrica. Le previsioni stagionali, sebbene di affidabilità ancora scarsa, vedrebbero un’estate promettente in tal senso, con piogge ben distribuite e relativamente frequenti anche a giugno. Buoni pure i segnali di precipitazione per l’autunno: non ci resta che aspettare e ritrovarci nei prossimi mesi per dare un’occhiata ai dati!



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