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Le sfide del 2021: ambiente, cultura, economia, politica, salute, sport

Una nuova socialità, un nuovo rinascimento

lun 15 feb 2021 11:02 • By: Fabrizio Brida

Michele Lanzinger, direttore del MUSE

Michele Lanzinger (ph. Francesca Padovan)

Da quando le porte del gioiellino architettonico disegnato da Renzo Piano si sono aperte per la prima volta al pubblico, nell’estate del 2013, il MUSE – Museo delle Scienze ha macinato record su record: in 7 anni e mezzo ha superato la quota di 3 milioni e mezzo di visitatori, ritagliandosi un ruolo di primordine nel panorama dei musei italiani e da assoluto protagonista per quanto riguarda la scienza.

Ora, dopo mesi complicati, il MUSE è tornato accessibile con nuove modalità di visita, nuove proposte espositive e attività per tutti i gusti.

Ma qual è la grande sfida che il Museo delle Scienze di Trento sarà chiamato ad affrontare in questo nuovo anno ancora segnato, inevitabilmente, dalla pandemia? Quali prospettive, quali obiettivi si è posto per il 2021 il museo di punta della nostra provincia?

Michele Lanzinger, direttore del MUSE, ha le idee chiare. «Viviamo una situazione complessa, e pretendere di avere soluzioni lineari è certamente sbagliato – sono le sue parole –. Per questo ci accingiamo ad affrontare in maniera plurima il rientro al new normal. Il museo torna così ad essere luogo di incontro e di esplorazione, di rapporto umano e con il contenuto museale.

Autoroen Aprile

Di ricezione passiva, dopo un anno di Netflix e talk show, ne abbiamo abbastanza. Il museo si propone come grande agorà della relazione, della socialità, della conversazione, mettendo in gioco l’esplorazione personale e il dialogo con le nostre guide, dando voce in particolare alle nuove generazioni».

Le visite avvengono in piena sicurezza, con gli ingressi contingentati e tutte le precauzioni del caso. I temi riguardano la natura, la foresta in particolare, ma anche la grande scommessa dello sviluppo sostenibile, dell’Agenda 2030. «Siamo pronti ad accogliere il pubblico con due nuovi allestimenti: la mostra “Tree Time”, inaugurata lo scorso ottobre al MUSE e subito chiusa, e la mostra “Forest Frame” a Palazzo delle Albere – spiega Lanzinger –. Al centro c’è il rapporto con la natura, da vivere attraverso l’occhio del naturalista e dell’artista. È un incontro tra arte e foresta».

Il MUSE continuerà dunque a garantire un mix di esperienze sempre nuove: mostre temporanee innovative, laboratori, presentazioni, attività.

«In primavera, poi, ci saranno delle novità, come la mostra di scienze e filosofia del professor Zecchi – rivela il direttore –.

Visite guidate al MUSE

Vedremo come le persone si caleranno in questa nuova dimensione di normalità, noi continueremo a proporre le visite al museo come momento di arricchimento, di esperienza culturale e sociale. Siamo convinti infatti che visitare il museo faccia bene alle famiglie, alle diverse generazioni che mettono in gioco i propri saperi, ad adulti e anziani che tornano a incontrarsi in uno spazio di comunità».

Come cambierà, invece, la proposta culturale dopo la pandemia? «Credo che ci sarà una maggiore richiesta di socialità da parte delle persone, la gente avrà voglia di uscire e stare insieme – afferma Michele Lanzinger –. Noi dovremo rispondere a quest’esigenza, a questo cambiamento. Potrà nascere così una nuova stagione di “rinascimento” della partecipazione cittadina alla vita culturale grazie ai musei, al teatro, alla musica, alle serate tematiche in compagnia di esperti. Saranno le persone che vorranno esserci e, per dirla con le parole di un famoso disco, “noi ci saremo”».



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