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I nostri paesi

Dalla Rocchetta al Cevedale

lun 31 ago 2020 21:08 • By: Alberto Mosca

Estremi e curiosità geografi che delle valli del Noce

Vogliamo andare dal punto più basso al tetto delle valli di Non e di Sole? Allora partiamo dalla Rocchetta per arrampicarci in cima al monte Cevedale, cima più alta della provincia e terza della regione: dai 268 m della porta d’ingresso alla Val di Non da sud fino ai 3769 della “cima 1”, condivisa tra Trentino e Lombardia, per ben 3501 metri di dislivello! Una curiosità: c’ è un solo punto in Val di Sole, in contesto urbano, dal quale è possibile vedere la cima del Cevedale ed è la vecchia canonica di Ossana, sede della Fondazione San Vigilio. Se non ci credete, provate!

Ma è più grande in superficie la Val di Sole o la Val di Non? Per 635 kmq contro 610, la Val di Non è di poco più grande! E poi: il comune più ampio? Peio, con ben 162,3 kmq. Il più piccolo? Cavizzana con soli 3,38 kmq. Il più popoloso? Cles, con 7.031 abitanti. Il meno popoloso? Ancora Cavizzana, con 234. Quello con la maggiore densità, ovvero il rapporto tra popolazione e superficie? Ancora Cles, con 180 abitanti per kmq.

Autoroen Aprile

Quello con la minore densità, è invece Bresimo, con soli 6,19 abitanti per kmq.

Altre curiosità ci dicono che spesso confini naturali e amministrativi non coincidono: pensiamo al confine naturale dato dal ponte di Mostizzolo, anche se, all’altezza della statale 42, la Comunità della Val di Non inizia già appena fuori dell’abitato di Bozzana; o ancora, verso  sud, il confine naturale della Val di Sole con la Rendena passa per Grosté e Spinale, ma quello amministrativo è molto più arretrato; analogamente, la Val di Non comprende geograficamente Spormaggiore e Cavedago, che però dal punto di vista amministrativo appartengono alla Comunità della Paganella. Infine, emblematica la situazione della Val di Non di lingua tedesca (Deutschnonsberg), compresa nella Provincia autonoma di Bolzano.

Ma quali sono i quattro punti estremi delle nostre valli? Essi sono contrassegnati nella loro totalità da altrettante cime: a ovest il Corno dei Tre Signori, a nord il Luco/Laugen, a est il Penegal, a sud il tratto del Brenta compreso tra il Grosté e la cima Brenta. 


Tonale, toponimo più antico delle valli

La prima attestazione documentaria riguardante un toponimo delle valli del Noce spetta al Tonale: nel 774 infatti un capitolare di Carlomagno cita “a fine trentina vocatur Thonale”, attestandone il punto di confine tra il vecchio ducato longobardo di Trento e la Lombardia. Ma va ricordato anche il “Castrum Anagnis”, citato nella Historia Langobardorum di Paolo Diacono (720 ca. – 799), dai più collocato nella zona del castellaccio di Portolo. Infine, se ci riferiamo al nome di popolo “Anauni”, allora arriviamo al 46 d.C. e alla celeberrima Tabula Clesiana.  



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