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Dalla parte dei pelosi (e non)

Cani e gatti, i consigli del veterinario

mar 17 nov 2020 10:11 • By: Lorena Stablum

«L'attenzione nei confronti dei nostri amici animali è molto aumentata»

Da quasi 20 anni, Alessandra Ghirardini, medico veterinario, cura con amore e passione i nostri amici animali, in particolare cani e gatti. Nel suo ambulatorio di Dimaro e, da qualche tempo, nella clinica veterinaria di Cles, ci aiuta a risolvere i problemi di salute e comportamentali dei nostri compagni a quattro zampe. Con lei impariamo un po’ di più su un mondo che è vastissimo.

Dottore, come dobbiamo prenderci cura del nostro cucciolo?

La prima cosa da fare è rispettare l’indole legata all’animale e garantirgli un’adeguata vita sociale. Ciò significa, per il cane, uscite regolari, con la possibilità anche di passeggiare in libertà e di socializzare con i propri simili. Non dobbiamo umanizzare i nostri animali: dobbiamo abituarli a stare anche da soli altrimenti saranno ansiosi e con problemi comportamentali. Una particolare attenzione va poi messa nell’alimentazione, che deve essere sana, di buona qualità. All’animale dobbiamo garantire anche tutte le attenzioni affinché possa stare bene dal punto di vista della salute. È perciò importante programmare visite periodiche di prevenzione dal veterinario e pensare a una corretta educazione dell’animale frequentando percorsi con addestratori.

Quali sono le prime cose da fare quando si decide di adottare un cucciolo?

Prima ancora che il cucciolo arrivi in casa nostra, dobbiamo aver già organizzato l’ambiente in cui vivrà: decidere dove metteremo la ciotola per la pappa e la cuccia. Dovranno stare in un posto tranquillo e non di passaggio. Per il cane, dobbiamo premunirci del collare, del guinzaglio o della pettorina e usarli fin da subito in modo che si possa abituare. Nella prima settimana di convivenza, dobbiamo poi essere attenti al suo comportamento, dobbiamo pian pian imparare a conoscerlo in modo da poter poi rispondere alle domande che ci farà il veterinario quando glielo porteremo. Se non c’è una vera e propria emergenza o non ci sono dei termini vaccinali da rispettare, la prima settimana deve essere dedicata alla sua ambientazione. È importante poi effettuare la prima visita dal veterinario, indipendentemente dal richiamo dei vaccini, per farsi consigliare sulla gestione corretta dell’animale. Sarebbe bene poi programmare delle visite semestrali e, quando il nostro animale diventa anziano, dei check up periodici per individuare quei problemi che magari potrebbero essere risolti, se presi in tempo, solo con la somministrazione di integratori o con un cambio di alimentazione.

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Quali sono le patologie più frequenti?

Per i cani le patologie più frequenti riguardano i problemi gastrointestinali che sono legati molto al tipo di alimentazione: la dieta deve essere di buona qualità e, quindi, si sconsigliano alimenti casalinghi. Devono assumere meno cereali possibile, gli avanzi della pasta non vanno bene. È così che nascono i problemi di intolleranze alimentari che si traducono in infiammazioni gastrointestinali. C’è una casistica molto grande di problemi dermatologici dovuti, oltre che a un’alimentazione sbagliata, anche a una non corretta gestione dei parassiti, come gli acari, e degli allergeni come i pollini, le graminacee. Anche gli animali stanno vivendo quello che viviamo noi. Sono diventati più sensibili e vulnerabili. Altri problemi sono di tipo traumatico e comportamentale. I gatti sono particolarmente soggetti a patologie alle vie urinarie, dove si concentra lo stress. Per i gatti maschi può diventare un vero problema. Ci sono poi le patologie legate alla razza, dovute alla selezione operata dall’uomo.

Anche loro, come l’uomo, vivono molto di più?

L’aspettativa di vita si è allungata. Ciò è dovuto alla cura di determinate malattie. C’è però una nota stonata in questo. Vivendo di più, aumentano anche le patologie geriatriche, i disturbi cognitivi, le patologie osteoarticolari e sono molto presenti anche le malattie oncologiche per le quali riscontro un aumento della frequenza.

Come si curano in questo caso i nostri amici pelosi?

La procedura è simile a quella dell’uomo. Si fanno tutti gli esami, come la tac e le risonanze per studiare e capire il tipo di tumore, la diffusione, se è operabile o meno. L’approccio di cura, poi, va dall’operazione alla chemioterapia alla radioterapia.

Si tratta di cure molto costose e che si spesso si fanno fuori regione. I proprietari accettano di impegnarsi in questo percorso?

L’attenzione nei padroni è molto aumentata. Oggi, ci permettono di fare diagnosi e, in base alle possibilità e alle garanzie sulle aspettative di vita, ti seguono. Certo, il nostro lavoro si scontra con dei limiti economici e gestionali. Finché non creeranno una mutua per gli animali, la cura sarà sempre legata al “quanto mi costa?”. E questo è un po’ frustrante. Iniziano però a diffondersi anche le assicurazioni sanitarie o i finanziamenti per la cura del proprio animale. In generale, è cambiata molto la sensibilità. Nei primi anni di esercizio della professione, visitavo moltissimi cani e raramente i gatti. Ora l’attenzione verso i gatti è aumentata. Si è iniziato pian piano con la sterilizzazione delle femmine, poi dei maschi. Ora, se il micio va molto in giro, c’è la consapevolezza che è bene vaccinarlo. 

Quali sono gli obblighi di legge da rispettare?

L’unico obbligo riguarda l’inserimento del microchip per i cani. Dal 2004 è stata resa obbligatoria l’iscrizione all’anagrafe canina regionale. Se si viaggia all’estero, l’animale deve aver fatto l’antirabbica e deve essere accompagnato dal passaporto individuale. Non è obbligatorio, ma è sempre consigliato, avere un’assicurazione per responsabilità civile.

Quali sono le malattie trasmissibili da animale a uomo e viceversa?

Le zoonosi conosciute sono diverse. Alcune hanno un indice di gravità ridotto, altre possono essere più gravi. Tra quelle più conosciute ci sono la rabbia per la quale c’è stato l’obbligo di vaccinazione fino al 2012 compreso, e la leptospirosi, per la quale esiste la vaccinazione da fare annualmente. A livello dermatologico, abbiamo la dermatofitosi, conosciuta come tigna, e la scabbia o rogna. Entrambe sono di solito diffuse più in situazioni di randagismo. La toxoplasmosi, di cui è portatore il gatto, può essere pericolosa per le donne in gravidanza, che però possono comunque tranquillamente convivere con il proprio gatto osservando le comuni norme igieniche, delegando la pulizia della lettiera a qualcun altro o rimuovendo quotidianamente, con l’uso dei guanti, le feci per bloccare il ciclo del parassita. Con queste accortezze il rischio di contrarre la patologia è praticamente ridotto a zero. Inoltre, bisogna ricordare che si può contrarre la malattia anche mangiando carne cruda e verdure dell’orto non lavate bene o facendo giardinaggio senza l’uso di guanti. In generale, si raccomanda sempre di osservare le norme igieniche e di controllare il buono stato di salute del proprio animale.

Che pazienti sono gli animali?

Il cane, se educato bene, si lascia visitare molto più facilmente del gatto. Il gatto è un’incognita: c’è quello che ha paura, si “freeza” e si lascia visitare e c’è il gatto che diventa aggressivo e, per poterlo valutare, bisogna procedere con la sedazione.

E con i padroni com’è?

La difficoltà nel curare un animale sta nella relazione con il proprietario. A volte, è difficile gestire la parte emotiva, raccogliere una sincera informazione.



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