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Dalla parte dei pelosi (e non)

Quando l’animale esotico fa danni

mar 17 nov 2020 11:11 • Dalla redazione

Salute e ambiente: cosa c’è da sapere

Sono numerosi i fronti sui quali la presenza di specie aliene può provocare danni: alla salute pubblica, all’ecosistema, al benessere di specie comunque portata in ambienti estranei.

Per esempio, vi sono malattie, dette zoonotiche, che gli animali possono trasmettere all’uomo e nel contempo altre che, lievi per noi, possono essere molto gravi per animali non abituati alla convivenza con l’uomo. Anche lo stress può colpire specie non abituate alla cattività; parimenti, i cambiamenti di habitat e la costrizione in un ambiente chiuso e artificiale può portare a squilibri e malesseri.

Assai importante è quindi il rapporto che si viene a creare tra le specie aliene e quelle originarie di un certo ecosistema. L’immissione nell’ambiente, accidentalmente o volontariamente, di specie aliene può provocare danni irreparabili ai delicati ecosistemi locali, a scapito sia della flora che della fauna indigena. Inoltre le specie estranee possono portare e diffondere batteri e virus che possono danneggiare la salute degli altri esseri viventi, l’agricoltura e l’allevamento.

In particolare, si presentano a rischio gli ambienti in cui la biodiversità locale si trova ad affrontare condizioni di debolezza rispetto alle specie nuove, favorite dalla mancanza di predatori e da un contesto climatico favorevole alla proliferazione: il classico esempio è dato dalla zanzara tigre, che richiede le stesse condizioni della zanzara comune ma che rispetto a questa è più forte. Oppure il calabrone asiatico, che danneggia le api nostrane. O la tartaruga americana, che danneggia l’ecosistema laddove rilasciata volontariamente o accidentalmente.

 

 

Il poligono del Giappone e… non solo

Le specie esotiche invasive costituiscono una delle principali cause di perdita di biodiversità, con gravi ripercussioni sugli ecosistemi naturali e ingenti danni economici. Si tratta delle specie di animali e di piante originarie di altre regioni geografiche (volontariamente o accidentalmente introdotte sul territorio nazionale), che hanno sviluppato la capacità di costituire e mantenere popolazioni vitali allo stato selvatico e che si insediano talmente bene da rappresentare una vera e propria minaccia per la biodiversità locale.

Vi sono delle emergenze particolari nelle valli del Noce sul fronte delle specie aliene dannose?

“Il poligono del Giappone è molto frequente in Val di Sole e sia il Parco dello Stelvio che la Rete di Riserve (ora Parco Fluviale) hanno attivato dei progetti per contrastarlo. Peraltro – prosegue Fabio Angeli, responsabile dell’Ufficio Distrettuale Forestale di Malé – non è facile definire il livello di aggressività da adottare: si pensi alle cimici, alla vespa castagno, la drosophila suzuki o alla meno conosciuta coccinella...”

 Per saperne di più visitare il sito delle Aree Protette della Provincia. 



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