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Andiamo per malghe

M come malga, M come museo

ven 23 dic 2022 11:12 • Dalla redazione

Talé, Campo, Fazzon: quando la malga racconta

A Malga Talé, il bosco degli urogalli

Custode di un tempo passato, la malga diventa protagonista di percorsi di valorizzazione e talvolta di musealizzazione, che sono occasione per scoprire o riscoprire il grande patrimonio rurale delle terre alte. Tra le prime ad avventurarsi in questa strada è stata Malga Talé, in val di Peio, nel Parco Nazionale dello Stelvio, che, dopo il suo recupero, ha suggerito l’allestimento di un percorso tematico multimediale e interattivo dedicato ai galliformi alpini. “Il bosco degli urogalli” è stato ricostruito attraverso l’uso di suoni, immagini 3D e riproduzioni d’habitat. Ma di esempi presenti in valle se ne possono fare altri. Come, ad esempio, NestAlp malga Campo, splendido avamposto sulla Presanella e sulle cime dell’Ortles Cevedale a nord. Monticata fino al 2010, anno in cui sono iniziati i lavori di ristrutturazione a cura dell’Asuc di Celentino, la malga è stata adibita a museo, con ambienti dedicati alla lavorazione del burro, alla produzione e alla stagionatura del formaggio, arredi e strumenti originari. Originalissimo l’allestimento di Malga Monte in quel di Mezzana, tutto dedicato alle epigrafi mute testimoni e segni indelebili del rapporto uomo e ambiente. Alla malga Alta di Fazzon, quindi, è possibile passeggiare lungo il sentiero tematico “Gras de la malga” che presenta e valorizza un ambiente di pregio nelle sue caratteristiche naturali e nel millenario rapporto con le attività umane legate alla pastorizia e allo sfruttamento delle risorse del bosco. Anche in questo caso, l’agenzia di comunicazione Nitida Immagine, che ha curato anche l’allestimento di Malga Talé e Malga Monte, ha realizzato un percorso didattico ed emozionale in grado di regalare al visitatore sugli aspetti più preziosi del pascolo e dell’ambiente circostante. Infine, anche alla malga Bassa, di Pellizzano, è stato realizzato un interessante centro visitatori curato dal Muse Museo delle Scienze di Trento.


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