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SOS Acqua

Bottiglia o rubinetto?

gio 30 dic 2021 11:12 • Dalla redazione

L’acqua del rubinetto è più controllata rispetto a quella in bottiglia e costa molto meno, anche 1000 volte rispetto a quella imbottigliata

Lo stabilimento IdroPejo di Cogolo

Ma c’è differenza tra l’acqua comperata in bottiglia e quella che esce dal rubinetto di casa? Fondamentalmente, no. Non c’è un particolare motivo per preferire una all’altra, entrambe provengono da sorgenti potabili. Casomai cambia il viaggio che queste acque compiono per arrivare sulla nostra tavola.

L’acqua in bottiglia sgorga da sorgenti protette e controllate, già in possesso di determinate qualità (minerali, gassosità naturale o artificiale, aroma); poi se ne va in giro per l’Italia, specialmente su gomma per arrivare ai punti di vendita. Qui sta un primo punto: sull’impatto ambientale che il trasporto ha sull’ambiente.

L’acqua del rubinetto sgorga parimenti da fonti protette e controllate, con qualità naturali più o meno buone, eventualmente trattata per migliorarne le caratteristiche e la sicurezza, tramite un’opera disinfezione: quel sapore di cloro che specialmente in passato ogni tanto compariva anche nelle nostre acque. Nel caso, essendo il cloro volatile, è sufficiente lasciare riposare l’acqua per una mezz’ora per farle perdere quel fastidioso aroma. Alla fine, gli elementi che ci fanno propendere per un’acqua o l’altra sono proprio questi: le caratteristiche fisico-chimiche, legate anche alle condizioni di salute di ognuno (c’è chi ha bisogno di acqua povera di sodio, e non è detto che l’acqua del rubinetto lo sia, mentre in commercio una simile caratteristica è ben evidenziata), al gusto personale (l’acqua effervescente naturale, ad esempio), alla sensibilità ai temi della sostenibilità (bevo l’acqua del rubinetto così limito il trasporto su strada), alla propensione a spendere (l’acqua del sindaco costa molto meno), al packaging utilizzato (bottiglia in vetro o in plastica, o la brocca di casa da utilizzare all’infinito).

Insomma: l’acqua minerale sgorga pura, viene analizzata una volta l’anno, viene imbottigliata e trasportata per chilometri e chilometri su camion, e viene massicciamente promossa come miracolosa per la nostra linea. L’acqua del rubinetto è controllata 4 volte più frequentemente di quella in bottiglia, il contenuto di sali e altre sostanze è adeguato alle nostre necessità di salute, costa molto poco, non si fa pubblicità, e ha un impatto ambientale ridotto.


Un litro di acqua al giorno purché aromatizzata

Per stare bene e in salute medici e nutrizionisti raccomandano di bere almeno due litri di acqua al girono. Ma non sempre siamo invogliati a bere un semplice bicchiere d’acqua. Ecco che, da qualche anno, sono diventate di gran moda, soprattutto in estate, le acque aromatizzate. Fresche, dissetanti e, perché no?, anche chic, l’acqua aromatizzata è una valida alternativa a una bevanda zuccherata o al tè freddo. Si tratta semplicemente di acqua arricchita di erbe aromatiche, frutta o fiori commestibili, da servire ghiacciata in grandi caraffe trasparenti.

 

…all’acqua di rose?

L’acqua di rose si ottiene estraendo l’essenza dai petali della rosa. Ne deriva un prodotto delicato ampiamente usato in cosmetica. Ma cosa vuol dire che una cosa è “all’acqua di rose”? Con questa espressione si vuol sottolineare come sia stata fatta superficialmente, con scarsa cura, in modo affrettato e approssimativo.



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